C’è molto fermento a Cagliari per le imminenti elezioni che dovranno scegliere il nuovo sindaco del capoluogo di regione della Sardegna. Per il centrodestra la candidatura è stata indicata nel nome di Alessandra Zedda, proposta da ben sette liste tra cui Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Intervistata da Ilgiornale.it, ha parlato a tutto campo delle sue idee sottolineando l’importanza del nuovo stadio, la privatizzazione dell’aeroporto Elmas e il sogno di diventare la prima donna sindaco nella sua terra.
Lei fa parte di un’ampia coalizione di centrodestra con Azione al suo interno.
“Mi è piaciuto definirla una coalizione ‘lunga’ perchè ha incluso Azione ma anche Democrazia e Sussidiarietà, Popolo e Libertà, i real democratici oltre che avere al nostro interno anche il Partito Liberale Italiano”.
Come è avvenuta la sua nomina a candidata sindaco per queste comunali?
“È stata una sorpresa anche per me, è arrivata una richiesta forte dai cittadini che avrebbero voluto la mia candidatura per la competizione regionale. Credo che abbia influito moltissimo una coalizione unita, molto voluta dalle liste in sede locale oltre che da tutti i partiti nazionali del centrodestra. È stata una sorta di immersione unanime, ci siamo ritrovati uniti, coesi e più forti: dopo la caduta delle regionali è maturata questa richiesta e non potevo dire di no alla mia Cagliari. Sono rimasta qui per questa bellissima competizione con grande entusiasmo e grande rilancio per tutto il popolo di centrodestra che ho definito ‘in cammino’: è caduto ma si è rialzato e l’ha fatto velocemente. Adesso corre”.
Tra le tematiche calde che riguardano la sua città è il discorso legato allo stadio Sant’Elia: che novità ci sono per l’immediato futuro visto anche l’entusiasmo per una salvezza in serie A da poco ottenuta.
“La mia posizione sullo stadio è molto chiara e lo è da sempre, anche in consiglio regionale ho sostenuto il finanziamento da parte della Regione Sardegna pari a 50 milioni, dieci milioni per la demolizione a carico del Comune di Cagliari. La differenza dovrebbe essere a carico del Cagliari Calcio con il suo partner industriale. Noi, però, abbiamo proposto di più: intanto confermiamo la volontà di realizzare lo stadio e realizzarlo al Sant’Elia e abbiamo anche proposto la Fondazione che è composta dal Comune di Cagliari, dai Comuni della città metropolitana, dalla Regione Sardegna e dalle migliori economie della nostra isola. Cagliari ha la possibilità di realizzare uno stadio che, oltre ad avere come protagonista principale la nostra squadra di calcio che speriamo possa competere non soltanto per le competizioni nazionali ma anche internazionali, diventerà attrattiva sia per la riqualificazione del quartiere di Sant’Elia e della città ma anche un punto di riferimento per le politiche turistiche e gli investimenti per la Regione. Come ha detto lei prima, avere una squadra in serie A è tanto ma un’infrastruttura moderna capace di accogliere anche altre attività turistiche, di integrazione e aggregazione sotto il profilo commerciale, artigianale e produttivo crediamo che possa essere un valore aggiunto”.
Un altro tema riguarda la privatizzazione dell’aeroporto Elmas di Cagliari: cosa ci sa dire al riguardo?
“Quando si parla di beni e servizi essenziali, per quanto mi riguarda, il convincimento è che indirizzo, governance e controllo debbano restare in mano pubblica. Devono essere le istituzioni che ci rappresentano a poter essere la guida. In questo senso dico che la gestione unanime e unitaria dei tre aeroporti della Sardegna deve coinvolgere gli enti locali di riferimento compresa la Regione. Per quanto riguarda Cagliari, è un aeroporto internazionale perché è della città di Cagliari, capoluogo della Sardegna, ma è anche la nostra porta d’ingresso. In questo senso vanno trovate tutte le strade affinché il Comune di Cagliari entri nella governance e nella guida del proprio aeroporto”.
Quali saranno le azioni in tal senso?
“Una delle prime azioni sarà verificare lo stato di attuazione di eventuali operazioni societarie, già in corso, perchè Cagliari deve essere appieno dentro la partita. Sull’aeroporto abbiamo il nostro asset fondamentale, quello che riguarda la continuità aerea: il trasporto aereo è materia di attuazione di insularità: questo principio deve essere declinato con degli strumenti, norme e risultati che ci portino a parlare di un trasporto aereo a misura di cittadino insulare a 360 gradi per tutte le fasi della nostra vita e tutti i target della popolazione”.
L’omonimia con l’altro candidato Massimo Zedda, del centrosinistra, con una campagna elettorale un po’ avvelenata. Cosa succede?
“Inizio con il dire che sono Alessandra, sono una donna, e sono la novità. È la prima volta che la città di Cagliari può esprimere davvero un sindaco donna, scriveremo la storia e la scriviamo con un’amica dei cagliaritani, una sorella che ha fatto assieme ai suoi concittadini tanta strada. Dal 1994 mi prendo cura della mia Sardegna, della mia città e dei miei concittadini e ho intenzione di continuare a farlo in maniera specifica ora per Cagliari e non solo. È anche città metropolitana e saranno coinvolti anche gli altri Comuni che ruotano attorno. Se devo esprimere un sogno mi piacerebbe tanto essere definita la prima donna sindaco di tutta la Sardegna”.
Cosa si sente di aggiungere?
“Esprimo un concetto: io guardo avanti, riapriamo la città: è in difficoltà perché le opere infrastrutturali sono tante, noi riapriamo il dialogo con concittadini, quartieri, mobilità, la
cultura e lo sport, le attività produttive ma soprattutto riapriamo il futuro che è inclusività sociale, deve coinvolgere tutte le fasce della popolazione e deve tradursi con l’identità cagliaritana per benessere e progresso”.