“Sono quella stronza della Meloni. L’epoca dei Giuseppi è finita”

"Sono quella stronza della Meloni. L'epoca dei Giuseppi è finita"

“Noi non rinunceremo mai alla piazza. Non rinunceremo mai a stare in mezzo alla gente”. Il premier Giorgia Meloni, in veste di leader di partito, ha esordito così a piazza del Popolo a Roma, alla manifestazione di Fratelli d’Italia per le Europee.

Meloni ha ringraziato chi è venuta a sostenerla e ha evidenziato:“Questa piazza racconta la differenza tra noi e la rabbia e la cattiveria dei nostri avversari più livorosi”. Un discorso che sembra ricordare quelli di Silvio Berlusconi in cui si contrapponeva l’more all’odio degli avversari.“Il nostro motore è costruire e non distruggere”, ha detto Meloni intervendo dopo un’ora trascorsa tra interventi di milianti e candidati sindaci e canzoni come Il cielo è sempre più blu‘di Rino Gaetano. In attesa della premier è stato ritrasmesso il video dell’ultimo incontro con Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, che ha salutato con l’ormai famosa frase: “Sono quella str…a della Meloni”. Video accolto tra gli applausi dei presenti.

Meloni ha, poi, detto che la maggioranza è coesa e, dopo aver rivolto un saluto ai due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, ha assicurato: “Non stiamo nel Palazzo per sopravviverci”. Il premier ha, dunque, scaldato la piazza gridando a gran voce:”Noi siamo dalla parte giusta della storia e chi è dalla parte giusta della storia non deve mai avere paura”. Il premier ha, poi, parlato della riforma costituzionale del premierato, “la madre di tutte le riforme”, attaccando la sinistra che vuole andare avanti con “i giochi di palazzo”, e che opera “perchè le scelte degli italiani valgano di meno”. E, poi, chiede:“Del resto il Pd come avrebbe fatto a governare quando perdeva le elezioni? E come avrebbe fatto Giuseppe Conte a diventare premier senza che nessuno tra i cittadini lo conosceva?”. Per il Pd, “è democrazia – ha spiegato la Meloni – solo se comandano loro”, mentre lancia una frecciatina verso il M5S che “prendeva decisioni sulle piattaforme e ora ci accusa di autoritarismo”.

Durante il suo intervento la Meloni ha smentito la favola dell’isolamento internazionale dell’Italia e ha ribadito:“L’epoca dei Giuseppi che cambia alleanze al soffiare del vento, della sinistra cerchiobottista è finita”. Oggi l’Italia ha “la schiena dritta” e “difende il proprio interesse nazionale che – ha aggiunto Meloni – costruisce pace dimostrando fierezza”. Il premier parla di una rinnovata centralità italiana come “non era mai accaduto” e questo, secondo la Meloni, dimostrerebbe che“l’isolamento internazionale lo l’abbiamo avuto quando governava la sinistra”. L’obiettivo del presidente del Consiglio “far cambiare rotta all’Europa” e creare “quell’Europa dei popoli” tanto cara alla destra italiana, diversamente dalla sinistra che“è abituata a cercare il soccorso esterno”. La Meloni ha poi attaccato la sinistra che tifa per l’aumento dello spread, dei precari e per i fallimenti in ambito europeo: “Hanno tifato perché si bloccasse il pagamento del Pnrr e si sono dovuti arrendere” ai dati Ue “e anzi lo abbiamo rinegoziato. Dalla sinistra solo bugie”.

Il premier, poi, snocciola i dati positivi e incoraggianti anche sul tema dell’immigrazione.“Noi portiamo a casa i risultati, rispetto all’anno precedente siamo a meno 60% degli sbarchi”, ha esultato Meloni che, poi, ha mandato un abbraccio al premier albanese Rama “che la sinistra sta massacrando solo perché vuole dare una mano all’Italia“. Meloni, poi, si è rivolta direttamente alla segretaria del Pd per avere un suo commento sulle parole del candidato dei socialisti europei Schmit secondo cui i conservatori di Ecr sarebbero antidemocratici: “Chiedo a Schlein di dire se condivide o no le parole di Schmit. Non scappi ancora una volta, è una domanda semplice: condividi o no che io non sarei una leader democratica?”. Il premier vede la sinistra alquanto “nervosa” e poco lucida, una sinistra a cui resta solo la “disperata carta del racconto del mostro” e lo “sport nazionale” di sostenere che”in Italia i diritti vengono compressi”.

Meloni, poi, parla del sermone tenuto da un imam all’università di Torino con alcune studentesse chiuse in un recinto di metallo “che applaudivano chi predicava la loro sottomissione”. Una scena che il premier definisce “raccapricciante” e “che però evidentemente non interessa a chi milita nella lotta al patriarcato un tanto al chilo o chi per decenni ha predicato la laicità”. E, parlando di femminismo, non poteva mancare un riferimento a quanto accaduto a Caivano con il presidente De Luca: “Si scandalizzano se una donna si difende…”, ha detto la Meloni riferendosi alla reazione che c’è stata a sinistra. E ancora:”Sono una donna e pretendo lo stesso rispetto che do agli altri. Eccola la parità, eccolo l’orgoglio femminile, quello che gli altri non sanno più difendere”. Non poteva, poi, mancare un passaggio sulla tivù pubblica: “Il problema non è che c’è TeleMeloni ma che non c’è più TelePd”, ha sentenziato il premier ribadendo la sua promessa “di portare il pluralismo in questa nazione” , assicurando: “lo faremo anche se vi stracciate le vesti”. Meloni conclude il suo discorso affermando di voler vincere, dopo lo scudetto (le Politiche ndr), anche la “Champions League” (le Europee ndr) anche perché è finita la stagione in cui l’Italia andava in Europa “con il piattino in mano”.

L’obiettivo, dunque, è vincere le elezioni che rappresentano “un punto di svolta” e “ua sorta di referendum tra due visioni opposte d’Europa” per “portare il modello del centrodestra d’Italia in Europa e mandare all’opposizione” le sinistre.

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