Continua a crescere la tensione tra Polonia e Russia. Nella notte i caccia di Varsavia e degli alleati si sono levati in volo per una missione di pattugliamento durante i raid russi in Ucraina. Le forze armate polacche avevano infatti rilevato un’intensa attività aerea da parte di Mosca contro obiettivi dislocati sul territorio ucraino. Per garantire la sicurezza dei propri confini e monitorare la delicata situazione, dunque, la Polonia è stata costretta a far decollare i suoi aerei da guerra. L’episodio in questione si somma ad altre scintille accumulatesi nel corso degli ultimi giorni. Il viceministro della Difesa polacco, Cezary Tomczyk, ha ad esempio dichiarato che il suo governo non limiterà l’uso delle armi fornite a Kiev. Stizzita la replica di Mosca, arrivata per bocca del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “Era abbastanza ovvio anche prima, Non c’erano segreti“. Nel frattempo, ha annunciato il primo ministro Donald Tusk, la Polonia annunciato creerà una zona cuscinetto al confine con la Bielorussia.
Tensione ad alta quota
La missione di pattugliamento degli aerei polacchi è stata una risposta di Varsavia alle attività russe in Ucraina. La nota diffusa dalle autorità militari polacche è emblematica: “Il Comando operativo delle Forze armate sta osservando stasera un’intensa attività aerea a lungo raggio della Federazione Russa, relativa ad attacchi aerei e missilistici su obiettivi situati in Ucraina. Sono state avviate tutte le procedure necessarie per garantire la sicurezza dello spazio aereo polacco e monitoriamo costantemente la situazione“. “Avvertiamo che sono coinvolti aerei polacchi e alleati, il che potrebbe causare rumore, soprattutto nella parte sud-orientale del Paese“, ha aggiunto la comunicazione citata dal sito Ukrinform.
“Civili, infrastrutture, impianti energetici. Questo è ciò contro cui la Russia è in guerra. Ieri sera, un altro attacco con più di 50 missili di vario tipo e circa 50 droni Shahed è stato diretto verso il sud, il centro e l’ovest dell’Ucraina“, ha scritto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in merito all’ultimo blitz della Russia, accusando Mosca di voler “normalizzare il terrore, sfruttando la mancanza di sufficienti capacità di difesa aerea“. Secondo quanto riportato da Ria Novosti, che ha citato il coordinatore militare russo Sergei Lebedev, le forze del Cremlino hanno condotto quattro attacchi vicino alla città di Stryi della regione di Leopoli, colpendo – tra le altre cose – una base aerea che Kiev stava preparando per i caccia F-16 della Nato. Questo avrebbe dunque allertato la Polonia.
Cosa succede tra Polonia e Russia
L’aumento delle tensioni tra Varsavia e Mosca comprende altre cause. Di recente, ad esempio, il viceminitro della Difesa polacco Tomczyk ha spiegato chiaramente che “non esistono restrizioni di questo tipo sulle armi polacche fornite all’Ucraina” e invitato gli altri Paesi occidentali a rimuovere restrizioni del genere, così da consentire a Kiev di attaccare le retrovie delle truppe di Mosca sul territorio russo. Mosca “è a conoscenza delle notizie secondo cui la Polonia ha permesso a Kiev di usare le sue armi per colpire il territorio russo“, ha detto nel corso di una conferenza stampa Peskov.
Ad alimentare preoccupazioni e polemiche non sono mancati presunti attacchi hacker da parte della Russia. Nei giorni scorsi, il vicepremier e ministro degli Affari digitali polacco, Krzysztof Gawkowski, ha infatti denunciato un presunto attacco informatico che ha colpito l’agenzia di stampa statale Pap, la principale del Paese. Sul sito della Pap era infatti comparsa una notizia in cui si affermava: “Il primo ministro della Repubblica di Polonia Donald Tusk: la mobilitazione parziale inizierà l’1 luglio 2024“. L’agenzia di stampa ha negato di essere la fonte di quella notizia e ha detto di non averla mai pubblicata. Per Gawkowski non ci sono dubbi: “Si è trattato di un attacco informatico diretto da parte russa. L’obiettivo è la disinformazione in vista delle elezioni europee e la paralisi della società“.
Certo è, invece, che la Polonia creerà una zona cuscinetto al confine con la Bielorussia, principale alleata del Cremlino.
“La guardia di frontiera ha raccomandato al governo di ripristinare al più presto possibile una zona cuscinetto con una larghezza di circa 200 metri, poichè ciò è necessario per un’efficace gestione delle frontiere“, ha spiegato il primo ministro polacco nel bel mezzo dell’escalation verbale con Mosca.