Un’anziana e sorridente signora di 99 anni saluta dall’abitacolo di un caccia ad elica Supermarine Spitfire, forse il più iconico aereo da combattimento della Seconda guerra mondiale. Il suo nome è Dorothea Barron ed è una dei “veterani” che hanno ritrovato l’aria nelle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario del D-Day.
Come seconda del pilota Jeremy Britcher – lo Spitfire nasce come caccia monoposto ma è stato modificato per accogliere un secondo passeggero – la 99enne che serviva nel Women’s Royal Naval Service (Wrns) durante il secondo conflitto mondiale ha provato l’ebrezza di trovare le nuvole sulle ali a strisce bianche e nere dello Spitfire MJ627. Velivolo che prende regolarmente parte alle esibizioni aeree lanciate dalle piste dell’aeroporto inglese di Biggin Hill, celebre base aerea che ha fatto la storia della Battaglia d’Inghilterra. Dove vengono ricordati, ogni anno, i “Few“.
Una storia unica come tante
Nel 1943 Dorothea Barron aveva solo 18 anni e mentì per arruolarsi e prendere parte, come volontaria ausiliaria, al conflitto che infuocava l’Europa continentale, l’Estremo Oriente e l’Africa, e aveva visto la stessa Inghilterra a un passo dalla caduta. Per passare i requisiti minimi richiesti dalla Marina Reale, come l’altezza, si imbottì le scarpe di cartone per risultare più alta. Ora, a una settimana dalle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario del D-Day e della Battaglia di Normandia, racconta questo piccolo “segreto di guerra” agli altri veterani che prendono parte alle commemorazioni di quei giorni in programma da questa settimana al 6 giugno.
A quel tempo lei era di stanza a Campbeltown ad Argyll e Bute, in Scozia, impegnata a monitorare le truppe che si preparavano allo sbarco sulla spiagge della Normandia. Accompagnate e scortate dalla Royal Navy nel passaggio attraverso la Manica. Nello specifico, la Barron fungeva da “segnalatore visivo”, padroneggiando il “semaforo e il codice Morse per comunicare messaggi tra chi era in mare e chi era a terra”. Il velivolo sul quale ha volato, invece, è un caccia appartenuto al 441° Squadron della Royal Canadian Air Force. Nel 1944 non fu tra quelli che vennero soprannominati “Angry Wasp” (vespe arrabbiate, ndr) e che erano parte del 2° Tactical Air Force quale “supporto aereo” e “scorta” alla forza d’invasione. Ma ricevette il battesimo del fuoco qualche mese dopo in Belgio. La sua prima sortita operativa venne registrata verso un campo di atterraggio avanzato nel settembre del ’44. Pochi giorni dopo avrebbe abbattuto il primo caccia nemico nei cieli di Arnhem.
Il contributo al conflitto delle giovani donne come la Barron, oggi veterana di guerra, ha ricevuto l’encomio dell’ammiraglio britannico Sir Ben Key, Primo Lord del Mare. In una lettera recapitata all’anziana donna, che si tiene “in forma” praticando yoga, cita: “In circostanze estremamente difficili, il lavoro che tu e i tuoi compagni Wrens avete svolto è stato fondamentale per l’esito della guerra.
Dovresti essere estremamente orgoglioso del tuo contributo. Sei stata una pioniera straordinaria per tutte le donne che ora prestano servizio in prima linea nella marina di oggi: senza il tuo esempio e il tuo coraggio, non saremmo dove siamo oggi”.