Il carcere minorile di Milano, il Cesare Beccaria, è una polveriera pronta e esplodere. Anzi, di tanto in tanto esplode e solo la professionalità degli agenti della polizia penitenziaria evita che la situazione degeneri. L’ultimo episodio si è verificato nella giornata di oggi, quando ben 70 detenuti si sono barricati in un’ala del cercare e hanno minacciato azioni violente. Ci sono volute due ore per riportare la situazione alla tranquillità, dopo dopo che tutti i detenuti in rivolta sono stati trasferiti nel cortile del carcere.
Ingenti i danni causati dai rivoltosi, che come segnala la polizia penitenziaria hanno causato numerosi danneggiamenti agli arredi del carcere. Quasi tutte le celle sono rimaste senza blindo ma fortunatamente non si è registrato nessun ferito, né tra i detenuti e nemmeno tra gli agenti. I tafferugli sarebbero nati come conseguenza di un provvedimento disciplinare preso nei confronti del detenuto, che ieri avrebbe tentato di strangolare un agente. Portato in ospedale, il poliziotto della penitenziaria è stato dimesso con 5 giorni di prognosi. Un’altra rivolta era scoppiata lo scorso 7 maggio, quando c’era stata un’ennesima distruzione degli arredi e tentativi di evasione da parte di alcuni detenuti. E prima ancora, un altro episodio si era registrato a gennaio del 2024, e prima ancora a ridosso di Natale nel 2022, sempre con le stesse modalità con i detenuti asserragliati in un’ala della struttura e dediti al vandalismo. Nel corso degli anni non si contano gli incendi che sono stati appiccati all’interno delle celle, nella maggior parte dei casi usando i materassi come mezzo incendiario.
“Minori in celle senza ‘blindato’ e liberi di scorrazzare in sezione durante la chiusura, di giorno come nelle ore notturne, con l’appartenente al Corpo in servizio, di fatto, alla mercè di questi“, si legge in una lettera inviata solo ieri dal sindacato di polizia penitenziaria Osapp, a firma del segretario generale Leo Beneduci, al ministero della Giustizia. “Gli stessi minori ‘aperti’ spesso e volentieri forzano i cancelli delle sezioni e si avviano verso il piano terra o scappano dalle sezioni per iniziare alterchi anche di natura fisica con altri ristretti“, prosegue la lettera di denuncia, in cui vengono messe in evidenza le criticità della struttura e le difficoltà degli operatori di polizia penitenziaria a lavorare in condizioni disagevoli, finanche pericolose. “Il Beccaria, che ho visitato pochi giorni fa, accoglie numerosi minori stranieri non accompagnati.
I comportamenti di chi si è reso responsabile di eventuali danneggiamenti saranno valutati con rigore: il carcere funziona se rieduca, ma sul rispetto delle regole non si può transigere”, è il commento del sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari.