Nuova rivolta al carcere minorile Beccaria di Milano, dove 70 detenuti si sono asserragliati in un’ala della struttura minacciando azioni violente. La protesta è andata avanti per oltre due ore. Intanto le forze dell’ordine stanno presidiano tutto il perimetro del carcere per evitare evasioni. Il segretario generale del Sappe, sindacato della Polizia penitenziaria, Donato Capece, giudica la condotta dei detenuti ancora in rivolta “irresponsabile e gravissima. Sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che la situazione al Beccaria è sempre ad alta tensione e la Polizia Penitenziaria continua a tenere botta, nonostante le quotidiane aggressioni“.
Sul posto sono stati richiesti anche rinforzi, diverse le auto della polizia arrivate davanti al carcere per presidiare la struttura, in attesa di capire se si renderà necessaro anche un ingresso. A quanto si apprende, ad accendere la miccia sarebbe stata una sanzione disciplinare inflitta a un ragazzo, dopo che nelle scorse ore uno dei reclusi avrebbe cercato di strangolare un agente della polizia penitenziaria. Nel chiedere nuove politiche di trattamento, il Sappe sottolinea però dovranno essere “adeguate al cambiamento della popolazione detenuta minorile, che è sempre maggiormente caratterizzata da profili criminali di rilievo già dai 15/16 anni di età e contestualmente da adulti fino a 25 anni che continuano ad essere ristretti“.
La polizia penitenziaria è riuscita a far uscire i detenuti dalla postazione di barricamento e li ha confinati nel cortile della struttura, dove tutt’ora si trovano.
Il 7 maggio scorso, nei giorni successivi al blitz della Procura, che ha portato agli arresti e alle sospensioni di 21 agenti della polizia penitenziaria, accusati di torture e violenze, c’era stata una rivolta con distruzione di arredi e tentativi di evasione.
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