Prosegue l’operazione militare di Israele nel sud della Striscia di Gaza. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno rivendicato di aver ottenuto il pieno controllo del cosiddetto Corridoio di Filadelfia, una striscia di terra lunga 14 chilometri che si snoda lungo il confine tra Gaza e l’Egitto, vicino alla città di Rafah. Qui, hanno riferito le truppe di Tel Aviv, sono stati scoperti 20 tunnel che attraversavano il territorio del Sinai, presumibilmente utilizzati da Hamas per contrabbandare armamenti dall’Egitto. La presa di quest’area segnala che Israele ha intensificato la sua offensiva in loco, nonostante gli appelli alla moderazione piovuti in seguito alle numerose vittime civili a Rafah.
Il Corridoio di Filadelfia nelle mani di Israele
Secondo quanto riportato dal Times of Israel riporta che i soldati dell’Idf si trovano fisicamente nella maggior parte del corridoio, e c’è solo un piccolo tratto vicino alla costa in cui le forze di terra non sono presenti. Lo stesso esercito israeliano afferma tuttavia di controllare quest’area con sorveglianza e fuoco.
Il quotidiano ha quindi scritto che lungo il corridoio l’Idf ha individuato finora circa 20 tunnel che collegano Gaza ed Egitto, che è noto vengano usati da Hamas per far entrare armi nella Striscia. A questo punto l’esercito ritiene che il gruppo filo palestinese non possa più contrabbandare armi dall’Egitto.
“Ciò non significa che abbiamo forze sul terreno lungo l’intero corridoio, ma significa che possiamo controllare e avere la capacità di tagliare la linea dei rifornimenti di Hamas nell’area“, ha spiegato un funzionario militare in una conferenza stampa. Sono stati trovati anche circa 82 punti di accesso ai tunnel, alcuni dei quali erano già noti prima dell’operazione. Le forze armate israeliane hanno informato le loro controparti egiziane dei ritrovamenti.
Cosa succede a Rafah
La mossa di Israele potrebbe complicare le relazioni con l’Egitto, che si era lamentato dell’avanzata di Israele verso il suo confine anche quando le forze israeliane avevano catturato il valico di Rafah, l’unico tra Gaza e l’Egitto. Ricordiamo che il corridoio fa parte di una più ampia zona demilitarizzata lungo entrambi i lati dell’intero confine fra Israele ed Egitto. In base a un accordo di pace, a ciascuno dei due Paesi è consentito dispiegare nella zona solo un numero esiguo di soldati o di guardie di frontiera. All’epoca dell’accordo, le truppe israeliane controllavano Gaza, cosa che è andata avanti fino al 2005, quando Israele ritirò le sue forze. Il corridoio è molto stretto, in alcuni punti è largo circa 100 metri.
Nel frattempo, al Jazeera ha fatto sapere che i raid aerei e i bombardamenti dell’artiglieria israeliani hanno ucciso almeno 15 palestinesi da questa mattina ad ora. In un video diffuso dall’emittente si vede il fumo alzarsi da un edificio di Rafah. Altri filmati mostrano palestinesi feriti da attacchi di quadricotteri nella zona di Tal as-Sultan. I continui attacchi hanno spinto molti palestinesi nella parte occidentale della città a fuggire verso Khan Younis.
L’Autorità nazionale palestinese (Anp), intanto, ha spiegato di non avere indicazioni sul fatto che il valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza possa riaprire presto per permettere l’ingresso di aiuti
umanitari. LIl ministro della Sanità dell’Anp, Majed Abu Ramadan, aè stato chiaro: “Da quando è stato chiuso, non abbiamo avuto indicazioni sul fatto che gli israeliani intendano riaprirlo presto“.