Kensington Palace e Buckingham Palace sono stati costretti ad annullare all’improvviso tutti gli impegni pubblici del principe William e di Re Carlo III in programma per questa settimana. Non c’è, però, alcun mistero dietro questa scelta obbligata, né timori per quel che concerne la salute di Sua Maestà e della principessa del Galles. Si tratta, invece, di una questione di neutralità politica e di protocollo a cui la royal family non può sottrarsi e che potrebbe avere come conseguenza la nomina del terzo primo ministro del regno di Carlo III.
Elezioni anticipate
“Oggi ho parlato con Sua Maestà il Re per chiedere lo scioglimento del Parlamento. Il Re ha acconsentito alla richiesta e avremo le elezioni generali il 4 luglio”, ha dichiarato il premier Rishi Sunak durante una conferenza al 10 di Downing Street, lo scorso 22 maggio. Le elezioni sono state formalmente anticipate di sei mesi rispetto alla fine naturale della legislatura. Tale decisione non poteva non avere ripercussioni sull’agenda della royal family. I reali, infatti, in nome della neutralità politica, non possono continuare a presenziare ai loro doveri pubblici durante la campagna elettorale.
La ragione è intuitiva: la loro presenza in una città, o in una charity, per esempio, rischierebbe di distogliere l’attenzione dei cittadini britannici dai comizi elettorali. Si tratta di una prassi studiata per evitare che la “Firm” e i politici si tolgano spazio a vicenda, mettendosi in ombra l’uno con l’altro. Simili eventualità, del resto, potrebbero persino costare ai Windsor accuse di interferenza, di ingerenza politica.
Così i reali inglesi riprogrammano le loro agende in modo da tenere il loro lavoro separato dalla preparazione delle elezioni. Proprio ciò che hanno fatto Re Carlo III e il principe William subito dopo l’annuncio di Sunak, come ha riportato Page Six. Buckingham Palace ha emesso una nota ufficiale per spiegare la situazione: “Dopo la dichiarazione del primo ministro, che questo pomeriggio ha indetto le elezioni generali la royal family, in conformità con la normale procedura, rimanda gli impegni che potrebbero distogliere l’attenzione o distrarre dalla campagna elettorale. Le Loro Maestà inviano le loro più sincere scuse…”.
Nessun mistero
In un primo momento la rapidità con cui re Carlo III e il principe William hanno modificato la loro agenda avrebbe spaventato alcuni, portandoli a chiedersi se dietro questo cambiamento vi fossero i problemi di salute del sovrano e quelli di Kate Middleton. Le due questioni, al contrario, sono indipendenti l’una dall’altra. Il Re e l’erede al trono si sono limitati a seguire il protocollo. Non vi è alcun giallo.
Tra l’altro gli eventi ufficiali di risonanza nazionale non seguono questa regola e rimangono, quindi, invariati. Il prossimo 6 giugno Carlo III, la regina Camilla, il principe William e la principessa Anna saranno in Francia per le celebrazioni dell’80° anniversario del D-Day, lo Sbarco in Normandia. Il 15 giugno 2024 si svolgerà il Trooping The Colour, il 17 la cerimonia del Garter Day, dal 18 al 22 giugno è in programma il Royal Ascot e alla fine del prossimo mese è prevista la visita a Londra degli Imperatori del Giappone.
Carlo III dovrebbe prendere parte a tutti gli appuntamenti, salvo imprevisti dovuti alla malattia e alle terapie che sta seguendo. La sua presenza, per ora, è data per certa in Francia e per la visita di Stato di Naruhito e Masako.
Per quanto riguarda il Trooping The Colour, invece, il sovrano potrebbe decidere di infrangere la tradizione e, ha spiegato il People, seguire la cerimonia rimanendo in carrozza e non in sella al cavallo.