Torniamo a parlare di Fiat e della “contestata” bandiera italiana, dopo l’episodio che ha visto il sequestro di un lotto di Fiat Topolino prodotte in Marocco, a causa della presenza del tricolore sulla carrozzeria del piccolo quadriciclo. La bandiera italiana posta sulla vettura poteva infatti ingannare i consumatori sulla provenienza della vettura, almeno secondo una interpretazione del tanto discusso “Italian sounding”.
La Fiat 600 perde il tricolore dopo i casi Topolino e Junior
Ora però, anche la nuova Fiat 600 ha perso il tricolore che sfoggiava sul paraurti posteriore. Questa volta però i sequestri non c’entrano, infatti è stato lo stesso Gruppo Stellantis a scegliere di rimuovere questo dettaglio estetico, in modo da evitare possibili “problemi” con le autorità italiane. Bisogna infatti precisare che il nuovo B-SUV targato Fiat viene prodotto nello stabilimento polacco di Tycky, ovvero il medesimo dove viene assemblata la “cugina” Alfa Romeo Junior. Anche quest’ultimo modello era stato al centro in un aspro dibattito tra il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso e i vertici Stellantis. L’ultimo modello della Casa del Biscione che in un primo momento era stato chiamato Milano, è stato subito ribattezzato Junior dopo che il ministro aveva sottolineato la sua provenienza polacca.
Le motivazioni di Stellantis
Come accennato in precedenza, la decisione di togliere il tricolore dalla 600 è stata del tutto autonomia, infatti il Gruppo automobilistico ha confermato di non aver avuto comunicazioni o subito pressioni in merito, proprio come nel caso della Topolino.
Stellantis ha infatti dichiarato inoltre che: “la presenza dei colori della bandiera italiana sul veicolo non aveva altra finalità che indicare l’origine imprenditoriale del prodotto, il cui design e stile sono stati ideati, disegnati e progettati da un soggetto italiano, Stellantis Europe S.p.A., detentore del marchio Fiat. La Società ha sempre chiaramente dichiarato, sin dal lancio della Fiat 600, che la vettura viene assemblata in Polonia. Ciò anche nella propria comunicazione alla stampa, che ne ha ampiamente reso conto. Il veicolo reca inoltre un’etichetta che specifica il luogo di produzione (“Made in Poland”): sebbene fermamente convinta di aver sempre agito al riguardo in piena correttezza, Stellantis Europe S.p.A. intende ribadire con questa iniziativa la propria volontà di operare in piena ed assoluta trasparenza circa il luogo di assemblaggio dei propri prodotti e di prevenire ogni equivoco al riguardo”.
Fare chiarezza
Sicuramente, questo tipo di argomento resta molto controverso, visto che numerosi prodotti fanno chiari riferimenti all’Italia, ma non vengono prodotti nella nostra Penisola.
Auspichiamo che si possa fare al più presto chiarezza su questa situazione, onde evitare situazioni spiacevoli e polemiche inevitabili.