“Lei urlava, noi con mattoni e scopa…”. Il racconto dei vicini del bimbo sbranato dal pitbull

"Lei urlava, noi con mattoni e scopa...". Il racconto dei vicini del bimbo sbrabato dal pitbull

Le persone che hanno assistito alla terribile scena del bimbo di appena 5 mesi azzanato e ucciso dal pitbull di famiglia a Palazzolo Vercellese non potranno mai cancellare dai loro ricordi l’angoscia vissuta nel tentativo di salvare la vita al piccolo e quelle agghiaccianti immagini.

“Una tragedia così grande non l’avevo vista in 38 anni di lavoro come infermiera”, rivela a Il Corriere la testimone Katia De Andreis, 56 anni, che vive proprio dinanzi alla casa di via Marconi 17 in cui si è consumata la tragedia durante il pomeriggio di ieri, venerdì 18 maggio.

Ad attirare la sua attenzione e quella di un altro dirimpettaio sono state le grida disperate della nonna del piccolo Michele. “All’improvviso abbiamo sentito la donna urlare: ‘Aiuto, aiuto, il bambino, salvate il bambino’ e io e Hassan, l’altro vicino, ci siamo precipitati in strada”, ricorda la 56enne. Una volta giunti davanti al portone di ferro dell’abitazione da cui provenivano le richieste di aiuto, tuttavia, i due soccorritori si sono trovati dinanzi agli occhi una scena straziante. “La donna a terra che cercava di proteggere il nipote dal cane che continuava a tentare di aggredirli. Erano coperti di sangue, spiega l’infermiera.

Via Marconi

Dopo un comprensibile attimo di sgomento, l’uomo ha tentato in ogni modo di liberare il bimbo dalle fauci di Nerone, il pitbull che lo aveva appena aggredito.“Hassan ha preso due mattoni, e si è affacciato: ha visto il cane, pelo scuro, con la testa del bimbo in bocca. Siamo riusciti ad entrare, prendere una scopa, allontanare il cane”, prosegue la donna.

L’uomo afferra Michele e lo porta fuori: in quel momento era ancora vivo, ma le ferite sono apparse fin da subito molto gravi. “Intanto io ho avvertito il 112. La scena era davvero agghiacciante. Gli altri due cani erano sul balcone, altrimenti sarebbero intervenuti anche loro e chi lo sa che cosa sarebbe successo anche alla donna”, considera la 56enne.

Nel paesino della provincia di Vercelli, dove vivono appena 1.100 abitanti, la famiglia della piccola vittima era poco conosciuta: ciò nonostante qualcuno ha voluto portare un lumino rosso sotto il portone della casa in cui è avvenuta la tragedia. “Li conosciamo poco, li si vedeva poco. Sentivamo i cani abbaiare, nulla di più”, ammette un concittadino.

Carabinieri in via Marconi

In effetti Dennis Cassinelli e Barbara Saporito vivevano a Palazzolo Vercellese relativamente da poco tempo, ed erano diventati genitori lo scorso dicembre. Si erano stabiliti a casa dellannonna Brigida, a cui avevano affidato il piccolo Michele per andare a fare la spesa. Nulla lasciava presagire ciò che sarebbe accaduto intorno alle ore 19.00, quando l’anziana è stata aggredita mentre cullava il nipotino dopo avergli dato da mangiare.

Il pitbull, un esemplare di sesso maschile di 7 anni, è stato catturato e affidato a un canile per comprendere la sua indole e stabilire il suo livello di pericolosità: lo stesso destino che, per precauzione, hanno subito gli altri due cani della famiglia.

La procura della Repubblica di Vercelli, che ha disposto gli esami autoptici sul corpo del bimbo, tenterà di comprendere se possano essere rilevabili eventuali colpe di omesso controllo del cane.

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