La scorsa settimana è stato certificato da Bankitalia: il tasso sui mutui è in calo. Prima ancora delle decisioni attese a giugno dalla Bce, sul costo del denaro (c’è chi spera in un taglio di un quarto di punto), i tassi di interesse sui prestiti erogati a marzo alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso annuale effettivo globale, Taeg) si sono collocati al 4,21% (dal 4,31% di febbraio). Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,61% (10,59 nel mese precedente).
Le rate dei mutui variabili hanno già iniziato a calare un po’, nelle ultime settimane, proprio in vista di questa sforbiciata tanto attesa: se si trasmetterà integralmente all’Euribor – l’indice di riferimento dei mutui variabili – si vedrà una ulteriore discesa. Di quanto? Di circa 15 euro al mese, secondo le stime di Facile.it, su un finanziamento di 126 mila euro (l’importo medio richiesto dalle famiglie italiane) e sottoscritto prima della serie di rialzi del costo del denaro iniziato dalla BCE nell’estate di due anni fa.
CALA IL TASSO FISSO
Non esistono dati ufficiali sui tassi medi sui mutui a tasso fisso e su quelli sui mutui a tasso variabile, ma guardando solo Euribor (valore che influenza il tasso variabile) e IRS (valore che condiziona il tasso fisso) è abbastanza chiaro quali sono quelli più convenienti: l’Euribor è fermo al suo massimo da qualche mese, il che significa che i tassi sui mutui a tasso variabile (sia nuovi che esistenti) non stanno diminuendo; al contrario l’IRS sta calando parecchio, di quasi 0,8 punti percentuali, facendo scendere di conseguenza anche i dati sui nuovi mutui a tasso fisso.
Chi vuole accendere un nuovo mutuo a tasso fisso, potrà godere di un vantaggio di circa 40 euro al mese (sempre prendendo come esempio un finanziamento di 126mila euro da restituire in 25 anni).
A parità di guadagno delle banche, la differenza tra i due tipi di mutui è ampia: è di quasi 1,3 punti percentuali. È una situazione abbastanza eccezionale: in periodi normali avviene il contrario e i mutui a tasso fisso hanno un tasso di interesse più alto di quelli a tasso variabile. Il fatto che generalmente costino un po’ di più è dovuto alla sicurezza: il debitore sa che per tutta la durata del mutuo pagherà sempre la stessa rata ogni mese.
In generale, la discesa dei tassi fissi è un po’ più marcata rispetto ai variabili: da questo calcolo sono esclusi i cosiddetti mutui “green”, quelli rivolti a immobili in classe energetica A o B: per spingere l’acquisto di case che tenderanno a rivalutarsi meglio in futuro, le banche arrivano a offrire tassi che, per i mutui fissi, scendono nelle migliori ipotesi anche sotto il 2%, rispetto al quasi 3% delle migliori offerte “normali”.
LE TRE MIGLIORI OCCASIONI
Vale la pena chiedersi allora quanto costa davvero richiedere un mutuo oggi. Per verificarlo, abbiamo confrontato 3 mutui su Facile.it e ricavato la media dei tassi. E non a caso le migliori opportunità sono collegate proprio ai mutui “green”.
Il confronto è basato sulla richiesta di un mutuo prima casa a tasso fisso di 120.000 euro, valore dell’immobile 130.
000 euro, durata mutuo 30 anni. Le migliori offerte provengono da:
- Intesa San Paolo – Mutuo Giovani Consap Green
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Importo rata: 486,72€
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TAN: 2,79% (tasso finito)
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TAEG: 2,81%
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Istruttoria: gratuita
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Perizia: 320€
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Gestione: in filiale
- Banco BPM – Mutuo You Giovani Green Tasso Fisso – Fondo di Garanzia Prima Casa
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Importo rata: 501,41€
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TAN: 2,93% (Irs 30A + 0,40%)
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TAEG: 3,04%
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Istruttoria: gratuita
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Perizia: 320€
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Gestione: in filiale
- Banca Sella – Mutuo High LTV Green Tasso Fisso
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Importo rata: 501,41€
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TAN: 3,20% (tasso finito)
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TAEG: 3,10%
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Istruttoria: gratuita
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Perizia: 200€
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Gestione: Online