Entra in servizio il missile balistico Bulava: cosa può fare la nuova arma di Mosca

Entra in servizio il missile balistico Bulava: cosa può fare la nuova arma di Mosca

Stamane la Tass, l’agenzia stampa di Stato di Mosca, ha riportato la notizia che il nuovo missile balistico lanciato da sottomarini Rsm-56 “Bulava” (SS-N-32 in codice Nato) è stato adottato dalle forze armate russe.

Yuri Solomonov, capo progettista al Mit (Moscow Instute of Thermal Technology – l’istituto di ingegneria di Mosca) ha riferito oggi che “il 7 maggio di quest’anno è stato firmato un decreto sull’adozione del sistema missilistico Bulava”. Il nuovo vettore è stato pensato per essere impiegato dai sottomarini lanciamissili balistici a propulsione nucleare della classe Borei/Borei-A (project 955/955A per i russi) in forza alla Flotta del Nord e a quella del Pacifico, le uniche due deputate al mantenimento della deterrenza atomica insieme alle altre punte della triade nucleare: i missili balistici intercontinentali basati a terra (Icbm) e i bombardieri strategici.

Attualmente, le due flotte hanno in servizio sette di questi sottomarini (due nella Nord e gli altri nel Pacifico) costruiti dai cantieri Sevmash, e ciascuno di essi trasporta 16 missili “Bulava”. Da quello che sappiamo, la Russia prevede di schierare 12 sottomarini lanciamissili di questo tipo in totale, di cui l’ottavo, il “Knyaz Pozharskiy” è stato varato a febbraio di quest’anno.

Il missile balistico intercontinentale tristadio a combustibile solido “Bulava” ha una gittata di oltre 9mila chilometri e può trasportare da 6 a 10 testate nucleari tipo Mirv (Multiple Independently targeted Reentry Vehicle) con una potenza di 100-150 kt (kiloton, ovvero mille tonnellate di tritolo equivalente) ciascuna e un Cep (Circular Error Probable, ovvero la probabilità circolare di errore rispetto al bersaglio puntiforme) di 250/300 metri. Il peso del missile al lancio è stimato in circa 37 tonnellate per 12,1 metri di lunghezza e due di diametro.

Il “Bulava” ha avuto una gestazione alquanto lunga: ha completato i test del primo stadio nel 2004, ma nel 2009 ci sono stati ben sei fallimenti su 13 test di volo che hanno portato la Russia a sospenderli per un anno. Il primo lancio da un sottomarino classe Borei è avvenuto il 28 giugno 2011 e successivamente ci sono stati altri test coronati da successo, tra cui quello composto da una salva di quattro vettori (nel 2018), sino ad arrivare all’ultimo prima del suo ingresso in servizio ufficiale che si è avuto il 5 novembre del 2023.

Il “Bulava”, una volta entrato in produzione di serie, sarà quindi il la chiave di volta della componente di attacco atomico russa basata su sottomarini e verrà ricordato negli annali di Mosca come il progetto più dispendioso della storia a causa delle sue problematiche, dovute alla bassa qualità delle componentistiche utilizzate inizialmente.

Sarà interessante, a tal proposito, osservarne il rateo di produzione per capire lo stato di salute di cui gode l’industria missilistica russa, considerando che la cantieristica risulti da anni in affanno per via delle limitazioni tecnologiche imposte dalle sanzioni internazionali e abbia dovuto per questo concentrarsi principalmente sulla costruzione degli Ssbn (i sottomarini lanciamissili balistici) in quanto il deterrente nucleare è l’unico veramente efficace che possiede la Russia, stante le carenze di quello convenzionale.

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