Sono state assegnate le ambite Bandiere Blu, riconoscimento conferito dalla Foundation for Environmental Education (Fee) alle località costiere europee che soddisfano alcuni criteri di qualità.
Salgono a 236 le località costiere che potranno fregiarsi del riconoscimento, 10 in più dello scorso anno. Il tanto agognato vessillo, che tiene conto della qualità delle acque di balneazione, della pulizia dei litorali e dei servizi offerti, sventolerà quindi su 485 spiagge con mare eccellente per 4 anni consecutivi. Delle località premiate, 14 sono nuovi ingressi. Sono, invece, 4 i Comuni che non sono stati confermati. Calano seppur di poco gli approdi turistici che hanno ottenuto il riconoscimento internazionale sulla base di 32 criteri del Programma: passano da 84 a 81.
Criteri che, come spiega Fee Italia, sono aggiornati periodicamente in modo da spingere le varie amministrazioni locali partecipanti ad impegnarsi per risolvere o nel caso migliorare le problematiche relative alla gestione del territorio per un’attenta salvaguardia dell’ambiente. Le Bandiere Blu 2024, assegnate dalla già citata Fee ai Comuni rivieraschi e agli approdi turistici, sono state annunciate questa mattina nel corso della cerimonia di premiazione svoltasi a Roma presso la sede del Cnr, alla presenza dei sindaci e del ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.
La Liguria vanta 2 nuovi ingressi ma perde due Bandiere, confermando 34 località. La Puglia sale a 24 riconoscimenti con ben 3 nuovi Comuni in entrata e uno in uscita. In questa speciale classifica seguono con 20 Bandiere la Campania e la Calabria: entrambe le Regioni ottengono un riconoscimento in più.
Subito dietro si posizionano le Marche (19 Bandiere Blu) e la Toscana (18) che, però, perde un Comune. La Sardegna conferma le sue 15 località. Sempre a quota 15 si trova l’Abruzzo anche grazie ad un nuovo ingresso. La Sicilia raggiunge 14 Bandiere con ben tre nuovi ingressi mentre il Trentino Alto Adige sale a 12 con due Comuni in più. Il Lazio si conferma con 10 Bandiere Blu. A seguire a quota 9 ci sono Emilia Romagna e Veneto. La Basilicata conferma le sue 5 località così come il Piemonte.
La Lombardia conferma 3 Comuni, il Friuli Venezia Giulia e il Molise 2. Per quanto riguarda i laghi, le Bandiere Blu sono 23, con 2 nuovi ingressi.
Come scritto in precedenza sono 14 i nuovi ingressi: Ortona (Abruzzo), Parghelia (Calabria), Cellole (Campania), Borgio Verezzi (Liguria), Recco (Liguria), Porto Sant’Elpidio (Marche), Lecce (Puglia), Manduria (Puglia), Patù (Puglia), Letojanni (Sicilia), Scicli (Sicilia), Taormina (Sicilia), Tenno (Trentino Alto Adige), Vallelaghi (Trentino Alto Adige). Poi le note negative. Sono 4 i comuni non riconfermati: Ameglia (Liguria), Taggia (Liguria), Margherita di Savoia (Puglia) e Marciana Marina (Toscana).
“La nostra Italia è sempre più blu. Con l’ingresso delle nuove località Bandiera Blu 2024, l’Italia sale a quota 485 spiagge certificate per l’eccellente qualità del mare e le buone pratiche di sostenibilità ambientale, ossia oltre l’11% di quelle premiate al mondo: un riconoscimento che attesta, ancora una volta, l’alto livello dell’offerta italiana in termini ecologici, di servizi e di accoglienza”, ha annunciato con soddisfazione il ministro del Turismo Daniela Santanchè, che ha anche aggiunto che “oltre a essere un alleato in più nell’accrescere la competitività, la visibilità e la reputazione delle strutture e del brand ‘Italia’”.
“Anche quest’anno registriamo un incremento dei Comuni che hanno ottenuto il riconoscimento della Bandiera Blu, ben 236 con 14 nuovi ingressi”, ha dichiarato Claudio Mazza, presidente della Fondazione Fee Italia. Lo stesso Mazza ha evidenziato che “aumenta il numero, ma a crescere è soprattutto la sensibilità e la consapevolezza dei cittadini, ai quali va il merito di questo riconoscimento. Ogni amministrazione Bandiera Blu sa bene che una gestione virtuosa del territorio passa necessariamente anche dalla formazione e dal coinvolgimento dei singoli, delle scuole, delle associazioni, delle attività locali, di tutti gli operatori”.
Secondo Mazza “quello che il programma Bandiera Blu incarna da quasi 40 anni è una nuova visione del mare, inteso non, o comunque non solo, come bene naturale sinonimo semplicemente di vacanza, ma quale punto di partenza per una strategia più ampia, che coinvolga tutti i settori del territorio interessato”.
“Ma – ha concluso – per rendere più appetibili turisticamente tutte le coste italiane sono necessarie misure anche sul piano strutturale, che incentivino un reale miglioramento in termini di sostenibilità e quindi di competitività dei territori costieri, a partire proprio dal settore della depurazione, ancora fortemente inadeguato”.