Un’altra bambina aggredita e ferita gravemente da un pitbull, il cane di famiglia che si trovava con lei in un appartamento a Sesto San Giovanni. La piccola, due anni e mezzo, era in casa assieme alla sorella gemella e alla zia. Grazie ai soccorsi tempestivi è stata portata in ambulanza in codice rosso all’ospedale Niguarda (anzichè in elicottero a Bergamo) ed è fuori pericolo. La zia, nel tentativo di liberare la nipotina dalla morsa del cane, è stata a sua volta ferita, quindi valutata un codice giallo all’ospedale Niguarda. Il pitbull è stato rinchiuso in un canile in attesa che le autorità competenti si esprimano. Il sindaco Roberto Di Stefano, appena appreso dell’accaduto, ha diffuso un tweet: «Un forte abbraccio a questa bambina che sta lottando tra la vita e la morte: forza piccola, tutta #Sesto è con te».
Un precedente simile – ma assai più tragico – è di appena un mese fa, quando a Eboli, in provincia di Salerno, è morto Francesco Pio D’Amaro, 15 mesi, sbranato da due pitbull mentre era in braccio allo zio. Un terzo caso risale al 14 febbraio: Paolo Pasqualini, 39 anni, è stato aggredito e ucciso da tre rottweiler mentre correva in una zona boschiva del comune di Manziana, vicino a Roma.
In agosto il Ministero della Salute aveva emanato una ordinanza con la quale si prorogano i precedenti provvedimenti sulla «Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani». La lista delle razze pericolose, da tempo, non è più contenuta nell’ordinanza, ma restano fermi i capisaldi: dal patentino per il proprietario del cane all’assicurazione obbligatoria se l’animale è stato inserito nel «Registro dei cani morsicatori». Non esiste più un elenco di cani pericolosi perché appartenenti a una razza specifica, (molti lo possono diventare se male addestrati) ma vengono considerati i singoli comportamenti di ogni animale. Il proprietario di un cane è sempre «responsabile del benessere e del controllo del proprio animale». L’Oipa, che ha apprezzato la decisione del magistrato di Salerno di non far sopprimere i due pitbull responsabili dell’uccisione del piccolo di 15 mesi (i cani verranno rieducati) insiste nel chiedere che sia regolamentata la detenzione di determinati cani «da presa».
Il Codacons vorrebbe invece un patentino per chi possiede un esemplare aggressivo poichè «in Italia si contano 70mila aggressioni all’anno» ha ricordato il presidente Marco Maria Donzelli. «Indipendentemente dall’educazione che si impartisce, è riconosciuto che alcune razze, come i pitbull o i rottweiler, per le loro caratteristiche fisiche (potenza, robustezza, dentatura) possono provocare ferite letali in caso di morsicatura.
Chiediamo da tempo un patentino obbligatorio per chi possiede cani particolarmente potenti e potenzialmente pericolosi».