Già famosa in quanto primo arbitro donna trans del calcio britannico, Lucy Clark ha stabilito un altro primato diventando il primo allenatore donna trans, accettando la proposta della squadra femminile del Sutton United. Una storia celebrata dalla comunità arcobaleno, ma le polemiche non mancano. Se non rispetti la narrazione Lgbt è un problema, JK Rowling lo sa bene. Perseguitata dalla galassia transessuale, la mamma di Harry Potter è tornata nel mirino degli iper-progressisti per aver osato fornire il suo punto di vista: Lucy Clark è un “uomo bianco, eterosessuale, di mezza età”.
Le polemiche sono esplose subito dopo l’uscita di un articolo sul Daily Mail, secondo cui la scrittrice avrebbe “preso in giro un allenatore di calcio trans paragonandola a un uomo bianco, eterosessuale, di mezza età”. La replica di JK Rowling è stata immediata, evidenziando che non l’ha “paragonata a una, ma piuttosto ha detto che ‘è una’”: “Chiamare uomo un uomo non è ‘bullismo’ o ‘prendersela con qualcuno più debole’”.
Nel suo intervento sui social, JK Rowling ha aggiunto che gli uomini eterosessuali transgender sono attualmente uno dei gruppi demografici più viziati che esistano, e le donne non hanno l’obbligo di applaudire chiunque ne faccia una caricatura. Immancabile la punta di ironia:“Quando ero giovane tutti gli allenatori di calcio erano etero, bianchi, ragazzi di mezza età, quindi è fantastico vedere quanto le cose sono cambiate”.
Parole che hanno scatenato la veemente reazione del mondo Lgbt, tra accuse e insulti.
JK Rowling era già finita nell’occhio del ciclone per aver stroncato senza mezzi termini la nuova legge scozzese che estende la pena per l’incitamento all’odio a quello fondato sull’identità di genere, sottolineando che questa svolta draconiana avrebbe finito per minare i diritti delle donne.