Dopo i fischi a Genova, Conte ci prova con l’Anm: “Governo come la P2”

La campagna elettorale di Conte a teatro preoccupa i vertici M5S: "Non funziona"

Giuseppe Conte le prova tutte. Il leader del Movimento 5 Stelle punta ad ottenere il massimo risultato possibile alle elezioni europee in programma tra meno di un mese e non sempre riesce a strappare applausi. Emblematico quanto accaduto ieri a Genova, dove è stato accolto da fischi e insulti alla manifestazione contro le grandi opere. Un bieco tentativo di speculare sull’inchiesta ligure che ha chiamato in causa il governatore Giovanni Toti, un flop fragoroso. Ora l’ex premier ha provato a riscuotere altri consensi: quelli dell’Anm, in prima fila contro le riforme del governo. Ed ecco la grande sparata:“Svolta autoritaria”.

“Ci tenevo a essere qui. È un momento troppo importante per mancare questa occasione. Questo appuntamento, questo congresso, si colloca in una fase storica di grane incertezza per il mostro paese”, l’esordio al miele di Conte intervenendo al congresso in corso a Palermo. Il discorso dell’autoproclamato avvocato del popolo è incentrato esclusivamente sull’attacco al governo, nella speranza di strappare qualche sostegno dopo i “buu” assordanti racimolati ieri a Genova. In relazione alla riforma della giustizia, Conte ha parlato di un processo di accentramento e di ridistribuzione dei poteri in senso verticistico, ponendo l’accento sui dubbi sull’indipendenza della magistratura: “Di qui la prospettiva della separazione delle carriere e la riforma del Csm, la revisione dell’obbligatorietà della legge penale. Sono tutti corollari di un medesimo disegno riformatore. È evidente che la svolta autoritaria presenta assonanze con il piano di rinascita democratica della P2.

Dichiarazioni piuttosto pesanti e tutt’altro che misurate, immediata la replica della Lega in una nota: “Sono molto gravi le parole di Giuseppe Conte su P2 e svolte autoritarie al congresso nazionale della Anm. Auspichiamo che l’ormai ex avvocato del popolo, che nelle piazze italiane raccoglie solo i fischi dei lavoratori, abbia il coraggio di accettare il confronto televisivo con Matteo Salvini: nelle democrazie dovrebbe funzionare così, mentre è proprio nei regimi autoritari che non esiste il dibattito”. Ma il dibattito è destinato a proseguire nelle prossime ore.

Nel suo intervento palermitano, l’ex primo ministro ha poi blaterato di perversi intrecci tra politica e affarismo ma anche di“reazione indecorosa” che mira a delegittimare l’azione della magistratura. Non è mancato un riferimento al ministro Carlo Nordio, accusato di censurare un’inchiesta in corso – quella ligure: “Il messaggio del potere politico è ‘lasciateci continuare nella nostra azione, lasciateci lavorare’. Gli attacchi alla magistratura vanno respinti”. Per Giuseppi la direzione del governo è quella del magistrato requirente assoggettato al potere politico e il suo giudizio sulla separazione delle carriere è tranchant, ovviamente ostile alla linea dell’esecutivo: “Noi non riteniamo che il modello italiano vada rivisto. È un modello che si sta rivelando virtuoso. I passaggi di carriera sono insignificanti”.

Parole sicuramente gradite all’Anm. Obiettivo centrato per Conte, che – forse convinto di essere a un comizio – è tornato a parlare di premesse di una nuova stagione di Tangentopoli su tutto il territorio nazionale: “E la maggioranza indebolisce il contrasto ai reati dei colletti bianchi”. Un affondo che si inserisce in una campagna denigratoria nei confronti dell’esecutivo, ma c’è poco da sorprendersi: ad eccezione della parola “gratuitamente”, il M5s non ha molto altro di cui parlare. E quindi ecco le colate di fango: “Ciascun partito ha individuato un pilastro della Costituzione da riscrivere, con il risultato di stravolgere le fondamenta stesse della nostra architettura costituzionale.

È un compromesso di potere che dobbiamo denunciare: è avventurismo irresponsabile”.

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