Montecitorio, interno giorno. Tintinnio di manette. Passa un parlamentare del M5s vicino a Giuseppe Conte: «È chiaro che le inchieste in Puglia e in Liguria ci fanno gioco». I grillini hanno trovato di nuovo la loro gallina dalle uova d’oro: il giustizialismo. Come ai tempi del Vaffa day di Beppe Grillo. Solo che adesso c’è Conte. Con la campagna elettorale per le europee il momento è propizio. C’è pure lo slogan. Che suona come un richiamo della foresta per l’elettore dei Cinque Stelle. La parola magica è «nuova Tangentopoli». Un’espressione da spammare ovunque. I vertici del M5s hanno impartito subito l’ordine di scuderia a deputati e senatori. I destinatari principali della comunicazione sono gli esponenti pentastellati che frequentano i salotti televisivi. Ma anche quelli che mandano dichiarazioni video ai telegiornali. La raccomandazione suona più o meno così: «Noi siamo gli unici a poter sollevare la questione morale. Quindi andate in tv e parlate di nuova Tangentopoli». Che poi, al solito, è più un modo per differenziarsi dal Pd che per dare fastidio al centrodestra. Conte vuole proporsi come l’unico che, dal campo progressista, può evocare la questione morale, ergendosi a incarnazione dell’onestà. E non conta che il M5s in Puglia non abbia votato la sfiducia al governatore Michele Emiliano. «Quando abbiamo posto la questione morale nessuno ci ha ascoltato», incalza Conte. E c’è da scommettere che il tema sarà al centro del lancio della campagna elettorale del M5s, domani alle 21 al teatro Dal Verme di Milano.
Come una volta: «Onestà, onestà».