Stormy Daniels sale sul banco dei testimoni nel processo contro Donald Trump. La deposizione della pornostar era la più attesa insieme a quella di Michael Cohen, l’ex avvocato e fixer del tycoon, che pagò 130mila dollari alla donna perché non rivelasse la presunta storia con l’allora candidato repubblicano alla vigilia del voto del 2016. Dopo aver prestato giuramento la 45enne, all’anagrafe Stephanie Clifford, ha iniziato a raccontare nei minimi dettagli quel giorno del 2006 quando, a margine di un torneo di golf per vip a Lake Tahoe, tra California e Nevada, conobbe The Donald. «È stato un incontro molto breve, poi la sicurezza mi ha detto che Trump voleva sapere se avevo piacere di cenare con lui», ha raccontato la donna seduta a pochi metri di distanza dall’ex presidente, rimasto impassibile quando lei è entrata in aula.
Stormy Daniels ha ribadito in aula di aver avuto rapporti sessuali con Trump, che lo avrebbe accolto in pigiama di seta in una camera d’albergo, «una suite tre volte più grande del mio appartamento», cosa che lui smentisce categoricamente. «Fissavo il soffitto, non sapevo come fossi arrivata a quel momento, cercavo di pensare a qualcosa di diverso da quello che stava succedendo», ha ricordato lei, aggiungendo che Trump «si mise in piedi tra me e la porta, ma non in modo minaccioso. Lui era più grande e bloccava la strada, ma non sono stata minacciata verbalmente o fisicamente». Poi ha detto di essersene andata «il più velocemente possibile», e di aver rivelato «a pochissime persone che avevamo effettivamente fatto sesso, perché mi vergognavo di non averlo fermato». La pornostar ha spiegato di aver chiesto al tycoon di sua moglie Melania (all’epoca in attesa del figlio Barron) dicendogli che era molto bella e lui le rispose: «Non dormiamo nella stessa stanza». Inoltre, Trump le avrebbe detto che le ricordava sua figlia Ivanka quando le prospettò la possibilità di partecipare al suo show The Celebrity Apprentice. «Mi ricordi mia figlia perché è intelligente, bionda e bella e la gente la sottovaluta», sono state le parole attribuite a The Donald.
La pornostar, che dopo l’incontro del 2006 ha visto il tycoon anche in altre occasioni, ad esempio al lancio di un suo brand di vodka, ed è andata a trovarlo alla Trump Tower di New York, ha testimoniato che l’ex presidente e Cohen le offrirono 130.000 dollari per il suo silenzio sulla relazione con un accordo di non divulgazione. Prima della sua deposizione i legali dell’ex inquilino della Casa Bianca si erano opposti al fatto che lei testimoniasse su eventuali atti sessuali con l’imputato, definendolo «eccessivamente dannoso», ma il giudice Juan Merchant, dopo aver discusso con gli avvocati, ha fatto sapere che avrebbe potuto testimoniare se ha fatto sesso con Trump senza bisogno di scendere nei dettagli.
Intanto il tycoon, dopo che il giudice lo ha ammonito sul rischio di finire in galera se avesse violato ancora il divieto di commento su giudici, procuratori, giurati e testimoni, ieri mattina ha cancellato un post che aveva scritto sul suo social Truth riguardo i prossimi teste e il fatto che il suo team non aveva avuto tempo per prepararsi.