Toti ai domiciliari, i dubbi di Nordio: “Perplesso sulle misure cautelari”

Nordio all’Anm: "Nessun conflitto, ma gli elettori ci hanno chiesto le riforme"

“Da garantista penso sempre alla presunzione di innocenza”. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a margine degli Stati generali dei commercialisti a Roma, interviene che sull’ipotesi che vi sia una giustizia ‘a orologeria’ dietro l’arresto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

”A me non piacciono le frasi fatte, io preferisco tener presente il principio di presunzione di innocenza e dell’esistenza dell’impugnazione”, ha detto il ministro spiegando che la sua perplessità “non è sul momento in cui scatta un provvedimento cautelare rispetto all’imminenza delle elezioni, anche perché in Italia si vota molto spesso”. Le sue perplessità sono tecniche e “riguardano l’adozione di una misura rispetto ai tempi in cui è stato commesso il reato e al tempo in cui sono iniziate le indagini”. Nordio, infatti, sottolinea che“l’inchiesta non è nata oggi ma tempo addietro” e aggiunge: “Da pubblico ministero raramente ho chiesto provvedimenti di custodia cautelare dopo anni di indagine, tenendo conto se pericolo di fuga, reiterazione e inquinamento delle prove dopo tanti anni dall’evento che si è verificato possano ancora sussistere’.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo su La7 a ‘L’aria che tira’, commenta: “Toti, ho letto, è stato accusato di avere ricevuto finanziamenti per la sua campagna elettorale che ha denunciato. Faccio fatica a capire”. Crosetto conferma di essere garantista “con tutti”, Michele Emiliano compreso. Il ministro della Difesa ribadisce:“quando viene contestato qualcuno per finanziamenti che lui stesso a denunciato fatico a capire, ci saranno ragioni che a me sfuggono”. Crosetto sostiene che le inchieste giudiziarie debbano essere “valutate solo alla fine” e ritiene sbagliato che, soprattutto di fronte a un arresto, “il giudizio di tutti è che hanno preso una persona colpevole”. “Io invece – dice il titolare della Difesa –ho l’abitudine di leggere le carte e quando ho letto le contestazioni a Toti non ho ben capito, dato che aveva denunciato regolarmente i finanziamenti”. Il vicepremier e titolare della Farnesina, Antonio Tajani, si professa nuovamente “garantista” con tutti fino al terzo grado di giudizio e si dice convinto che “Toti farà di tutto per dimostrare la propria innocenza, l’estraneita’ alle accuse che lo riguardano. Voglio essere ottimista e fiducioso per lui”.

Sul tema è intervenuto anche il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida che, a margine dell’inaugurazione di Cibus a Parma, ha commentato: “Le accuse per Toti sono pesanti. Ho letto che è così, ho visto che queste lunghe indagini, credo d’aver capito tre anni, si concludono a 20 giorni dal voto con importanti arresti, abbiamo fiducia nella magistratura“. Lollobrigida auspica che Toti possa dimostrare la sua innocenza “ma – conclude – ovviamente possiamo solo guardare a quello che accade e cercare di comprendere le ragioni che hanno portato a questa situazione”. Sulla stessa lunghezza d’onda si situa anche il commento del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che si chiede: “Se fosse confermato che si tratta di fatti del 2020, senza polemica e a livello istintivo dico che a 25 giorni dalle elezioni questa cosa mi lascia pensare. A distanza di 4 anni, un mese prima o un mese dopo, perché proprio ora?”. Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, tranquillizza su un eventuale danno d’immagine per il suo partito che ha di recente stretto un patto per presentare liste comuni con Forza Italia:“Mi auguro di no. Quello che conta, a mio avviso, è il buon governo di otto anni, quasi nove, della Regione Liguria. Tanto che Toti è stato rieletto con un’ampissima maggioranza”. E ancora: “Non cambia nulla, anzi, la nostra proposta politica va avanti ancora con più forza anche in vista delle europee per dar vita ad un partito forte e popolare”. Il sostegno al presidente Toti è arrivato anche dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulè che, per sua stessa ammissione, in passato ha avuto “forti frizioni” col presidente della Liguria: “L’onore e l’orgoglio di chi si definisce garantista risiede nella coerenza da adottare nei confronti di chiunque – e di qualsiasi parte politica – finisca sotto indagine”. Mulè, così come Lollobrigida e Rocca, si sofferma sui tempi e dice:“Certamente la tempistica tra le richieste della Procura, datata 27 dicembre 2023, e la decisione del giudice arrivata solo adesso fa riflettere.

Ma tutto ciò, così come l’impianto accusatorio, è bene che trovi il giusto contrappeso nelle argomentazioni della difesa e nelle successive decisioni che adotteranno i giudici”.

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