L’ex procuratore aggiunto di Milano, ora in pensione, Ilda Boccassini, sarebbe stata indagata dalla procura di Firenze con l’accusa di false informazioni al pm aggravate dal tipo di indagine nella quale furono rese le dichiarazioni incriminate, ovvero il fascicolo delle stragi aperto presso la procura del capoluogo toscano. L’indagine si sviluppa nell’ambito delle indagini sulle stragi mafiose del 1993 e, in particolare, a finire all’attenzione della procura di Firenze è l’interrogatorio del 14 dicembre del 2021, quando Boccassini fu sentita in procura insieme con i colleghi di Caltanissetta nell’inchiesta.
In quell’occasione, sostengono da Firenze, l’ex procuratore aggiunto di Firenze avrebbe taciuto ai magistrati informazioni di cui sarebbe stata in possesso. In particolare, su una fonte riguardante le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia su Silvio Berlusconi. Nello specifico, non rivelò ciò che sapeva sulla fonte del giornalista Giuseppe D’Avanzo, un dettaglio riportato nel suo libro “La stanza numero 30”. Boccassini, infatti, venne convocata a Firenze per un chiarimento su uno scoop giornalistico sulle rivelazioni di un pentito circa flussi di denaro destinati a Berlusconi. In procura nel capoluogo toscano erano presenti anche i magistrati di Caltanissetta. L’ex magistrato, nel libro, non cita la fonte, anche se sembra da lei conosciuta, e non lo ha fatto neanche ai magistrati, che adesso le hanno recapitato un avviso di conclusione indagini.
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