Droni russi, mancano munizioni e pezzi di ricambio: le difficoltà dell’artiglieria di Kiev

L’ok di Biden alle armi Usa contro Mosca e il piano di Macron: saltano le linee rosse della Nato

L’offensiva russa nel sud e nell’est dell’Ucraina avanza lenta e costante. Diversi villaggi nel Donbass sono caduti in mano agli invasori e gli sforzi delle truppe di Putin si stanno concentrando sulle ultime grandi città della regione. Le forze di Kiev stanno cercando di rallentare l’avanzata nemica, ma sono costrette a utilizzare in capacità minime una delle colonne portanti del loro sistema difensivo: l’artiglieria.

Il fuoco di controbatteria, infatti, è fondamentale per sopprimere il cannoneggiamento degli obici russi che bombardano le postazioni ucraine per aprire la strada alla fanteria. Diversi equipaggi di semoventi forniti dall’Occidente sono stati intervistati da Reuters e tutti hanno riportato due problemi fondamentali: la scarsità di munizioni e la presenza costante di droni di Mosca. “Ci sono stati attacchi prima, ma non nella stessa misura”, ha affermato il comandante di una squadra che opera un Panzerhaubitze 2000 tedesco e parte della 43esima brigata di artiglieria. “Ora fa davvero paura”. Il soldato si è identificato con il suo nome di battaglia, Lyova, e ha raccontato come la sua unità sia stata colpita quattro volte da velivoli senza pilota Lancet, ma la corazza dell’obice di Berlino ha salvato gli uomini da ferite gravi.

A volte capita che ci sia molto lavoro per la giornata, ma non possiamo muoverci perché c’è sempre qualcosa che vola sopra”, ha commentato un altro ufficiale, Andriy Stavnychyi, sottolineando come i droni da ricognizione russi Orlan e Supercam costituiscano un pericolo maggiore rispetto ai radar dell’artiglieria nemica. Le batterie occidentali sono diventate un bersaglio prioritario delle forze del Cremlino e, per contrastare i droni, gli uomini di Kiev avrebbero bisogno di più sistemi di guerra elettronica. In loro assenza, sono costretti a spostare gli obici da un nascondiglio all’altro, scavati in profondità e mimetizzati con telai in legno e coperture arboree. Anche questi stratagemmi, però, non sono infallibili. Il caposquadra Lyova ha riferito che il sistema d’artiglieria Krasnopol a guida laser ha colpito uno dei punti in cui era stato nascosto il Panzerhaubitze, senza danneggiarlo in modo grave.

Oltre ai droni, la carenza di proiettili costringe gli ucraini a spararne solo tra gli otto e i 15 al giorno, un numero decisamente non sufficiente a bloccare l’avanzata nemica. In particolare, mancano le munizioni a lunga gittata che permetterebbero alle forze di Kiev di colpire le batterie russe schierate molto indietro rispetto alla linea del fronte. Altra grande sfida per i difensori è la scarsità di pezzi di ricambio, soprattutto per quanto riguarda i sistemi di navigazione. Secondo Andriy Stavnychyi, componenti di obici italiani e olandesi sono compatibili con quelli tedeschi, “ma anche se ci fossero pezzi e proiettili, ci sarebbe il problema degli ‘uccelli’ nemici. Tutto deve funzionare insieme in un sistema: la guerra elettronica e la sorveglianza, l’artiglieria.

Allora la nostra percentuale di colpi sarebbe molto più alta”.

Leave a comment

Your email address will not be published.