Prima il sopralluogo in casa, poi l’ingresso nell’abitazione e infine il furto dopo aver narcotizzato l’anziano. Ma la banda della finta badante rumena, in seguito a un’indagine serrata e ricca di riscontri tecnici e investigativi, è stata fermata. L’episodio aveva destato grande scalpore a Parma; in tempi rapidi è stato chiuso il caso e sono state così assicurate alla giustizia tre persone gravemente indiziate del delitto di concorso rapina. Stando a quanto riportato da SkyTg24, si tratta di un uomo di 24 anni e di due donne di 23 e 35 anni (tutti stranieri).
L’anziano narcotizzato e derubato
Tutto è partito con il racconto dei parenti dell’uomo, che hanno riferito al Comandante della Stazione dei carabinieri di Colorno (provincia di Parma) un quadro inquietante: il nonno si era improvvisamente svegliato in casa ritrovandosi a terra con la testa su un asciugamano. Per i familiari l’anziano era stato narcotizzato. A tutto ciò si aggiunge il fatto che la cassaforte, al cui interno erano custoditi denaro contante e oggetti preziosi, era stata sradicata.
Il 91enne ha riportato una preoccupante ferita alla testa e dunque è stato ritenuto opportuno portarlo in ospedale, dove è stato sottoposto alle cure di urgenza del caso e trattenuto in osservazione. A stretto giro i carabinieri di Colorno si sono recati sul luogo della vicenda e hanno effettuato un sopralluogo nei minimi particolari. Un lavoro che ha consentito di rilevare e repertare diverse tracce che, con il supporto tecnico del Ris di Parma, hanno svolto un ruolo cruciale per individuare la banda. Altrettanto importanti sono state le dichiarazioni dei testimoni, utili per identificare l’automobile attraverso cui era stata compiuta l’azione delittuosa.
La banda della finta badante rumena
Il gruppo di persone, stando alla ricostruzione del carabinieri, avrebbe studiato il colpo nei minimi particolari grazie a un’azione condivisa seguendo un piano ben dettagliato. Una di loro (rumena) si sarebbe finta badante e – dopo aver avvicinato l’anziano – avrebbe effettuato un sopralluogo nella casa del signore. Successivamente avrebbe passato le informazioni ai complici e avrebbero compiuto il saccheggio per poi far perdere le proprie tracce. Ma, si legge su ParmaToday, sono stati individuati grazie ad alcune tracce biologiche.
Inoltre con le operazioni di perquisizione dei domicili degli indagati sono venuti a galla numerosi monili d’oro e ben 33mila euro, ben occultati all’interno di un armadio. Gli approfondimenti su quanto rinvenuto dovrebbero chiarire se siano o meno il bottino di altri furti. Per il Gip sono tutti fortemente indiziati di essere gli autori in concorso della rapina.
Considerando il concreto e attuale pericolo di reiterazione delle condotte, le specifiche circostanze e la modalità dei fatti commessi, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei tre indagati.