Dal fronte orientale ucraino non giungono notizie positive: il comandante in capo delle forze armate di Kiev, Oleksandr Syrskyi, ha dichiarato domenica 28 aprile che le forze ucraine si sono ritirate da Berdychi (a nord-ovest di Avdiivka) e Semenivka (a ovest di Avdiivka) a linee non specificate a ovest per evitare di essere accerchiate dai russi. Syrskyi nella stessa occasione ha affermato che l’esercito ucraino si è ritirato anche da Novomykhailivka (a sud-ovest della città di Donetsk) a causa dei continui combattimenti nell’area.
Questa ritirata servirà anche per ricostituire le unità duramente messe alla prova dai lunghi combattimenti, e l’arrivo dei rinforzi consentirà probabilmente alle forze ucraine di rallentare le conquiste russe e possibilmente stabilizzare il fronte, che in questo momento si sta lentamente spostando verso ovest sotto la spinta dei reparti meccanizzati e corazzati russi.
I combattimenti sono continuati anche a ovest e a sud-ovest di Donetsk, rispettivamente vicino a Heorhiivka e a Vodyane, e più in generale tutta la parte più orientale del fronte ucraino vede una lenta avanzata delle forze russe, con maggiori evidenze in due settori: a Chasiv Yar, non lontano da Bakhmut, e qualche decina di chilometri più a sud, verso la cittadina di Pokrovsk.
Le operazioni russe si stanno manifestando come una stabilizzazione del loro saliente a nord-ovest di Avdiivka, ed ora il comando russo si trova a dover scegliere se continuare a spingere verso ovest, cioè verso Pokrovsk, o provare a svoltare verso nord seguendo il tracciato dell’autostrada H20, per condurre possibili operazioni offensive complementari agli attacchi attorno a Chasiv Yar. Detto in altri termini, l’esercito russo potrebbe tentare una manovra a tenaglia da sud e da nord di quel settore per cercare di accerchiare gli ucraini e tagliare un’importante arteria di comunicazione.
Gli ucraini si trovano in una situazione tattica sfavorevole: la perdita di terreno nella zona di Avdiivka e la continua minaccia di una possibile offensiva maggiore verso Kharkiv, costringono lo Stato maggiore di Kiev a riorganizzare le forze da un lato, e a mantenerne di altre a presidio di un possibile nuovo fronte attivo dall’altro, il tutto considerando la nota difficoltà di reperimento della materia prima di ogni guerra: il materiale umano.
Altrove, il fronte non sta subendo notevoli variazioni: la guerra d’attrito tra i due eserciti si consuma nelle trincee e fa largo uso di artiglierie, che come sappiamo, dal lato ucraino, mancano di munizioni sufficienti – per il momento – per un impiego idoneo a contrastare la superiorità avversaria.
Gli scontri di posizione sono continuati nella parte occidentale della regione di Zaporizhzhia, ma non ci sono stati cambiamenti confermati della linea del fronte, e nemmeno vicino a Robotyne e Verbove, sebbene fonti russe affermino che l’esercito di Mosca stia guadagnando terreno in direzione di Robotyne.
Al contrario, gli ucraini hanno conquistato una piccola isola nel delta del fiume Dnepr, a sud-ovest della città di Kherson: il valore strategico di questo guadagno territoriale è nullo, ma dal punto di vista tattico gli ucraini hanno un avamposto da cui controllare le possibili infiltrazioni di forze speciali russe attraverso il fiume.
Nel medio termine, sebbene analisti occidentali ritengano poco probabile che la Russia possa mettere in atto una nuova offensiva di ampio respiro, ci sono segnali – come la riduzione della campagna di interdizione strategica nelle retrovie ucraine – che fanno presagire che ci possa essere un nuovo attacco concertato a partire da metà maggio, compatibilmente con la possibilità di avere condizioni meteorologiche favorevoli. Un attacco che potrebbe palesarsi lungo la parte più orientale del fronte per cercare di conquistare il Donbass che ancora resta in mani ucraine: ricordiamo che il nodo strategico di Kramatorsk è ancora un obiettivo primario per la conquista di quella regione.
Riteniamo che le forze russe che stanno minacciando Kharkiv in questa fase si attiveranno solamente quando più a sud comincerà l’attacco in forze a Chasiv Yar, e pertanto potremmo vedere 3 linee distinte di attacco se consideriamo anche quella verso Pokrovsk.