Russia, condannata Anastasia Ivleeva: organizzatrice del party (hot) che fece infuriare Putin

Russia, condannata Anastasia Ivleeva: maxi multa all'organizzatrice del party (hot) che fece infuriare Putin

Anastasia Ivleeva, presentatrice e attrice televisiva russa, finita sotto i riflettori lo scorso dicembre per aver organizzato una festa a tema quasi nudista nel cuore di Mosca, è stata condannata da un tribunale a pagare una multa di 50.000 rubli, ovvero 560 dollari. Il motivo? Non tanto il piccante evento moscovita, quanto la pubblicazione di alcuni post sui suoi social network. Post che chiedevano la pace ma che, secondo le autoroità giudiziariei, avrebbero screditato i militari dell’esercito russo.

La condanna di Anastasia Ivleeva

Il tribunale distrettuale di Tverskoy, a Mosca, ha riconosciuto Ivleeva colpevole di “azioni pubbliche volte a screditare le forze armate russe” e ha comminato una multa di 50.000 rubli. La donna, che ha negato ogni accusa, non è apparsa in tribunale per prendere parte al caso, non penale, per i post pubblicati sui social media nei primi giorni della guerra in Ucraina.

La corte l’ha ritenuta colpevole di aver violato una legge che penalizza le osservazioni screditanti nei confronti dei militari (e questo, fa notare il The Moscow Times, nonostante la legge in questione sia stata approvata diversi giorni dopo la pubblicazione dei post).

Il sito Mediazona ha riferito che era stata presentata una denuncia contro l’attrice nel marzo 2023, e ricordato che la recidiva entro un anno è punita con la reclusione fino a sette anni. Uno dei post apparsi su Instagram, bloccato in Russia ma spesso accessibile tramite VPN, mostrava un quadrato nero e la scritta: “No alla guerra“. L’altro contenuto mostrava lo schizzo di una colomba e una scritta per invitare le autorità a “raggiungere quei compromessi che fermerebbero l’uccisione di persone“.

Secondo Rusnews, il procedimento penale sarebbe incentrato su quest’ultimo post, risalente al 1 marzo 2022, in cui Ivleeva chiedeva, di fatto, colloqui russo-ucraini per sospendere il conflitto militare. La difesa dell’imputata ha sostenuto che il termine di prescrizione era scaduto e ha spiegato di voler ricorrere in appello contro la sentenza.

L’attrice nel mirino delle autorità russe

Ivleeva era finita al centro di uno scandalo mediatico dopo aver organizzato una festa controversa, con dress code quasi nudista, in una discoteca di Mosca. Per l’occasione un noto rapper locale – nome d’arte: Vacio – si era presentato all’evento indossando solo calzini avvolti attorno ai genitali e ai piedi. In seguito l’uomo sarebbe stato condannato a un totale di 25 giorni di carcere per condotta disordinata e a una multa di 200.000 rubli (22.000 dollari) per aver presumibilmente diffuso “propaganda LGBTQ” in un video.

Certo è che le foto del party di Ivleeva sono diventate virali sul web, scatenando una tempesta di critiche contro quelle che sono state definite immagini sconvenienti, addirittura antipatriottiche, per un Paese impegnato in guerra. Una causa contro la donna per presunti danni morali e la richiesta di versare 11 milioni di dollari a titolo di risarcimento in un fondo a sostegno dei soldati impegnati in Ucraina era già stata respinta da un tribunale, a gennaio, per motivi giurisdizionali.

Ivleeva e altre celebrità si sono scusate per quanto accaduto e sono state costrette a compiere “atti a favore della guerra” dopo l’evento privato. A marzo, ad esempio, l’attrice ha annunciato che avrebbe votato per la rielezione del presidente Vladimir Putin.

Evidentemente non è bastato, a giudicare dalla recente condanna subita.

Leave a comment

Your email address will not be published.