Cina e Stati Uniti si sono seduti di nuovo al tavolo del confronto. Il numero due della Casa Bianca Antony Blinken è stato ricevuto dal presidente Xi Jinping, per la seconda volta dopo l’incontro del giugno 2023. Il vertice è stato l’ultimo passo lungo il cammino della distensione tra le due superpotenze, il cui rapporto aveva raggiunto il punto più basso proprio l’anno scorso.
“Dovremmo essere partner, non rivali”, ha dichiarato il leader di Pechino, che ha sottolineato come il rispetto reciproco, la cooperazione vantaggiosa e la coesistenza pacifica siano i “tre principi fondamentali” che considera alla base delle relazioni con Washington. Xi Jinping ha inoltre esortato gli Stati Uniti a guardare “in una luce positiva e costruttiva” lo sviluppo della Cina, in modo da stabilizzare, migliorare e far progredire i rapporti tra le due sponde del Pacifico. Parole cordiali, queste, a cui ha fatto da contraltare la dichiarazione ufficiale pubblicata ancora prima dell’arrivo di Blinken mercoledì 24 aprile, in cui Pechino ha chiesto la fine di quella che considera la strategia Usa volta a contenere e minare gli interessi del Dragone.
Xi Jinping ha anche riconosciuto i progressi nelle relazioni con Washington nei mesi successivi all’incontro con il presidente Joe Biden a San Francisco, nel novembre scorso, ma ha anche affermato che “ci sono ancora molte questioni che devono essere risolte”. In particolare, è tornato in primo piano il supporto della Repubblica popolare alla Russia per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, dopo la pubblicazione da parte dell’agenzia Reuters delle fotografie di una nave della Federazione coinvolta nel trasporto di munizioni nordcoreane all’ancora in un porto cinese.
Il tema è stato discusso durante l’incontro tra il segretario Blinken e il ministro degli Esteri Wang Yi, prima del vertice con il leader di Pechino. Nel faccia a faccia durato cinque ore e mezza, funzionari americani hanno avvertito i rappresentanti del gigante asiatico del rischio che il sostegno a Mosca comporta per le relazioni sino-americane. Da parte sua, la delegazione cinese ha sottolineato che la Repubblica popolare non è “un produttore o una parte coinvolta nella crisi ucraina”, aggiungendo che il normale commercio con la Federazione non dovrebbe essere interrotto o limitato. Wang Yi ha inoltre avvertito gli Stati Uniti di non superare le “linee rosse” che riguardano gli interessi di sovranità, sicurezza e sviluppo. Secondo Reuters, queste parole potrebbero essere un riferimento a Taiwan, l’isola rivendicata da Pechino come parte integrante del proprio territorio che Washington continua a supportare a livello militare.
Nel pacchetto di aiuti approvato dal Congresso il 20 aprile, sono compresi anche diversi miliardi di dollari destinati a Taipei, per prepararla a contrastare eventuali azioni belliche cinesi.