Insulti alla Brigata Ebraica, manifesti bruciati, fischi. Da Roma a Bologna, il 25 aprile nelle piazze

Insulti alla Brigata ebraica, manifesti bruciati, fischi. Da Roma a Bologna, il 25 aprile nelle piazze

Anche quest’anno, da Roma a Treviso, il 25 aprile si è contraddistinto per gli scontri politici e ideologici che poco o nulla hanno a che fare con la Festa di Liberazione.

La Capitale d’Italia si è svegliata con le forze dell’ordine che, mentre venivano lanciate delle bombe-carta, cercavano di tenere separati i manifestanti dei collettivi filopalestinesi e la Brigata Ebraica. I cortei delle due fazioni, che si sono tenuti vicino alla Piramide Cestia, si sono svolti tra insulti e minacce reciproche col risultato che, alla fine, gli agenti per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente hanno dovuto sciogliere il corteo della Brigata ebraica. A Bologna, invece, sono stati bruciati i manifesti elettorali di Giorgia Meloni affissi per le elezioni Europee del prossimo 8 e 9 giugno. “Durante un corteo per il 25 aprile tenutosi a Bologna, i soliti noti hanno dato alle fiamme alcune foto del Presidente Giorgia Meloni cercando di innalzare ancor più il clima di contrapposizione che già da tempo stanno spargendo“, ha denunciato il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Galeazzo Bignami. È andata meglio a Treviso dove il ministro della Giustizia Carlo Nordio è stato soltanto fischiato dai presenti mentre cercava di spiegare che i ministri, avendo giurato sulla Costituzione, sono ovviamente antifascisti. Anche a Genova non sono mancati fischi e cori per il sindaco Marco Bucci e il presidente della Regione Giovanni Toti, sia durante gli interventi finali in piazza Matteotti sia nel momento in cui è stata deposta la corona di fiori ai caduti per la Resistenza, sotto il ponte Monumentale.

Decisamente più drammatica la situazione di Milano dove ci sono stati violenti scontri al termine del corteo quando la Brigata Ebraica è stata aggredita mentre entrava in Piazza del Duomo da un gruppo di ragazzi stranieri filo-palestinesi che non avevano neppure partecipato all’evento. Tra uno slogan pro-Palestina e il grido “assassini”, cinque giovani immigrati hanno cercato di sfondare il cordone presidiato dai volontari di City Angels che sono stati aggrediti a loro volta con calci, pugni e lanci di bicchieri di vetro. Durante gli scontri pare che sia stato accoltellato un membro della Brigata Ebraica.

“Fischi all’Inno nazionale, insulti e odio profondo da parte dei sostenitori di Hamas e filo palestinesi nei confronti della Brigata Ebraica e un membro di quest’ultima accoltellato. Questo pomeriggio, in piazza Duomo, è successo di tutto contrariamente a quanto annunciato nei giorni scorsi dal sindaco”, ha commentato il deputato di FdI ed ex vicesindaco di Milano Riccardo De Corato che ha aggiunto: “Dai partecipanti al corteo odierno, da Sala ai numerosi parlamentari e senatori di Sinistra fino al segretario del Pd Schlein, nessuna condanna”.

E, anche quest’anno, la festa del 25 aprile si conclude tra scontri e polemiche.

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