Nella penisola coreana il clima è sempre più incandescente. Il leader della Corea del Nord, Kim Jong Un, ha supervisionato la prima esercitazione militare simulata di “innesco nucleare” del Paese, in risposta alle esercitazioni aeree statunitensi-sudcoreane. Il ministero della Difesa della Corea del Sud ha subito lanciato un chiaro monito all’indirizzo di Kim, a detta di Seoul destinato ad “assistere alla fine del suo governo” qualora dovesse tentare di usare armi nucleari.
Il grilletto nucleare di Kim
L’ultima mossa di Kim è coincisa con un test di un sistema di gestione del trigger nucleare. Si tratta, in parole povere, di un sistema di controllo combinato per le armi nucleari a disposizione di Pyongyang. La Nord Corea, in sostanza, ha fatto conoscere al mondo di essere in possesso di un “grilletto nucleare” caldissimo. Una serie di lanciarazzi multipli da 600 millimetri ha sparato dando il via alla simulazione di un contrattacco, provando sul campo le capacità di reazione della forza nucleare nazionale. Le manovre hanno coinvolto quattro missili in grado di trasportare testate nucleari tattiche, che hanno volato per 350 chilometri (tenendo virtualmente sotto scacco l’intera Corea del Sud).
L’esercito sudcoreano ha fatto sapere che poco dopo il suddetto test – o comunque quasi in contemporanea – il Nord ha lanciato una salva di missili balistici a corto raggio. Secondo Seoul, i missili sono stati lanciati dalla regione di Pyongyang e sono atterrati nelle acque ad est della penisola coreana. Kim Jong Un “ha condotto un’esercitazione tattica combinata simulando un contrattacco nucleare che ha coinvolto lanciarazzi multipli molto grandi“, ha scritto l’agenzia nordcoreana Kcna. Secondo la stessa fonte, il leader ha espresso “la sua grande soddisfazione per il risultato dell’esercizio“. L’esercitazione ha permesso di esaminare “l’affidabilità del sistema di comando, gestione, controllo e operazione dell’intera forza nucleare” e di garantire che i grandi lanciarazzi multipli fossero in grado di passare alla modalità di contrattacco nucleare, ha concluso la stessa Kcna.
La risposta di Seoul
“Se la Corea del Nord tenta di usare le armi, affronterà una risposta immediata, schiacciante e decisiva da parte dell’alleanza Corea del Sud-Stati Uniti, e il regime nordcoreano andrà incontro alla sua fine“, ha detto il portavoce del ministero della Difesa della Corea del Sud, Jeon Ha Kyu, in un briefing con la stampa riportato dall’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. Jeon ha inoltre sottolineato come le continue provocazioni della Corea del Nord non faranno altro che rafforzare le capacità militari della Corea del Sud e la deterrenza estesa degli Stati Uniti, nonché la loro cooperazione di sicurezza trilaterale che coinvolge anche il Giappone. Lee Sung Joon, portavoce dello stato maggiore congiunto della Corea del Sud, ha quindi affermato che il Nord potrebbe aver utilizzato l’esercitazione per testare i lanciarazzi prima di una loro ipotetica esportazione in Russia.
La solita Kcna ha affermato che il test del grilletto nuclearo è stato un “chiaro segnale di avvertimento” per gli Stati Uniti e la Corea del Sud poiché è stata effettuata nel bel mezzo di esercitazioni militari congiunte tra Seoul e Washington “provocatorie e invasive” che si sono svolte dal 12 al 26 aprile.
Dal canto loro, le forze aeree statunitensi e sudcoreane hanno affermato che le loro esercitazioni annuali servirebbero a “dimostrare la letalità nel dominio aereo e a migliorare la loro capacità di scoraggiare, difendere e sconfiggere qualsiasi avversario“.