Atalanta-Fiorentina, le pagelle: top Scamacca, flop Milenkovic

Atalanta-Fiorentina, le pagelle: top Scamacca, flop Milenkovic

L’Atalanta vola in finale regolando la Fiorentina per 4-1, rimontando l’1-0 del Franchi. Risultato troppo rotondo, figlio di un finale di gara nel quale gli schemi sono profondamente saltati. Nonostante ciò, i nerazzurri passano con merito alla finale contro la Juventus, grazie a uno straripante Scamacca che fa la differenza. La Fiorentina, invece, affonda insieme ai suoi capricci tattici e alle debolezze dei suoi uomini chiave.

Pagelle Atalanta

Carnesecchi 6: partita vissuta praticamente da spettatore per il giovane portiere nerazzurro. Nelle rare occasioni nelle quali viene chiamato in causa risponde presente.

Djimsiti 6: l’esperienza non gli manca e la fa valere tutta per respingere i melliflui attacchi gigliati. Un totem, anche stasera.

Hien 5,5: l’ex Verona è un difensore arcigno, che si muove con sempre maggiore sicurezza nella difesa della Dea. Partita buona, con tanti duelli vinti, almeno fino al gol di Quarta che lui si perde.

Kolasinac 6,5: un cliente tosto da superare, il bosniaco è un mostro di fiscità ed esperienza. Questa sera si occupa di Nico Gonzalez, al quale lascia poco agio. Un muro. (70′ Lookman 7: entra in modo elettrico e chiude la partita).

Zappacosta 5,5: si limita al compito senza licenza di uccidere. Una serata anonima e scialba per l’esperto laterale ex granata. (74′ Miranchuk SV).

De Roon 6: imputato di compiti difensivi, l’esperto mediano olandese fa buona guardia e presidia la sua zona di competenza con la solita grinta.

Ederson 6: anche il brasiliano viene limitato nella sua azione offensiva, così stavolta l’abile centrocampista si impegna più a rompere il gioco altrui, che a costruire una trama vera e propria. (70′ Pasalic 6,5: c’è gloria anche per lui).

Ruggeri 6,5: una bella scoperta, sulla corsia mancina vola sulle ali dell’entusiamo. Arriva a fari spenti e quando meno te lo aspetti punge. Mortifero.

Koopmeiners 7,5: valore aggiunto di tutto lo scacchiere organizzato da Gasperini. Sulla trequarti è una freccia sempre pronta a scattare, facendo male alla Viola. I suoi inserimenti senza palla sono da far vedere alla scuola calcio. Il gol manifesta, ancora una volta, la sua capacità di tirare (bene) in porta.

De Ketelaere 7,5: movimenti su tutto il fronte d’attacco, lanci illuminanti, tagli velonosi. Gli manca solo la conclusione, ma l’oggetto misterioso milanista, è un pregevole protagonista in nerazzurro bergamasco.

Scamacca 7,5: partita di lotta e sacrifico, ma fa sentire il suo peso in mezzo all’area appena può. La sua presenza mette in apprensione tutta la retroguardia viola. Gli viene annullato – giustamente – un gol da cineteca e ne fa un altro nella ripresa da applausi.

Allenatore, Gritti 6,5: l’allenatore in seconda e Gasperini alla vigilia avevano affermato di conoscere la Fiorentina e, in effetti, la Dea disputa una buona partita, lasciando l’iniziativa agli avversari, colpendo al momento decisivo.

Atalanta

Pagelle Fiorentina

Terracciano 5,5: non irreprensibile sul gol del vantaggio firmato Koopmeiners, forse avrebbe potuto fare qualcosa di più. Unica sbavatura della serata, ma pesante.

Dodò 6: nel primo tempo si sgancia spesso in attacco, mentre nella ripresa si trasforma in formato difensore di posizione. Piano piano il laterale carioca si sta ritrovando. (82′ Kayode SV).

Ranieri 5,5: l’ex capitano della primavera gigliata non sfodera una delle sue prestazioni migliori e balla volentieri di fronte ai rapidi e imprevedibili attaccanti della Dea. Impreciso.

Milenkovic 4: svagato, impreciso, debole nei duelli e spesso fuori posizione. Il serbo sta vivendo – forse – la sua peggiore stagione in maglia viola. Il rosso diretto per fallo su Scamacca è il manifesto del suo evidente calo di rendimento.

Biraghi 6: la sua pennellata su punizione, trova la zuccata magica di Quarta. Basta un guizzo per riaccendere una serata sbilenca. Purtroppo si fa sfuggire De Ketelaere sul gol del raddoppio di Scamacca.

Mandragora 5: dopo essere stato il mattatore dell’andata, il mediano ex Torino affonda nella notte di Bergamo. Maldestro nel gol del vantaggio nerazzurro, non incide né in interdizione né in costruzione. Giallo pesante che lo frena ancora di più. (82′ Comuzzo 6: stoico).

Bonaventura 6,5: è l’uomo dal più alto tasso qualitativo della squadra e lo dimostra ancora una volta. Canta e porta la croce, come fanno i più grandi.

Beltran 6: il vichingo si muove molto sulla trequarti e fraseggia bene coi suoi compagni di reparto. Manca però il guizzo per andare a rete. Esce per esigenze tattiche. (59′ Duncan 6: entra per far legna).

Kouame 6: un altro giocatore che meriterebbe di essere premiato per l’impegno profuso. L’ivoriano si sbatte e corre come un pazzo su e giù sul rettangolo verde, ma manca la lucidità negli ultimi sedici metri. (82′ Ikonè SV).

Nico Gonzalez 5: l’argentino non è in forma e si vede. Dovrebbe essere l’uomo in più, quello capace di fare la differenza, ma si perde nel marasma generale. Chiuso da Kolasinac non si rende mai pericoloso. Retrocede a centrocampo dopo l’espulsione di Milenkovic. Flop.

Belotti 6: se ci fosse da assegnare un premio al sacrifico, alla voglia di lottare e all’abnegazione il Gallo lo vincerebbe di sicuro. Un uomo squadra, non c’è che dire, ma un attaccante come lui dovrebbe anche essere letale in area di rigore. Purtroppo anche stavolta non vede la porta. (54′ Quarta 7: più che un difensore, un attaccante. Il suo gol è una speranza nella notte).

Allenatore, Italiano 4,5: il copione è il solito: tanto possesso palla (sterile) e poche azioni da gol. Il calcio spettacolo è un ricordo degli anni passati. Quando la sua sqaudra resta in dieci e trova il pareggio, non ha in tasca la mossa per tenere la barca a galla.

Tardivi i cambi contenitivi.

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