“La invitiamo a sottoporsi allo screening”. Ma il paziente è morto da un anno

"La invitiamo a sottoporsi allo screening". Ma il paziente è morto da un anno

Ha ricevuto l’invito a sottoporsi ad uno screening sanitario, tramite una lettera inviata dal centro di prevenzione oncologica nella quale veniva oltretutto posto l’accento sulla sua mancata risposta ai precedenti inviti. Sin qui tutto nella norma, non fosse per il fatto che alla data di ricezione della missiva in oggetto, il destinatario della stessa era ormai deceduto da un anno. Questa la vicenda surreale che arriva da Prato, stando a quanto riportato oggi dal quotidiano La Nazione. A rendere noto l’accaduto è stata la vedova dell’uomo (un imprenditore residente nella città toscana) al quale Asl aveva consigliato lo screening: nelle scorse ore ha infatti ricevuto la lettera con testo standard inviata all’Azienda sanitaria agli utenti del territorio. Che in questo caso specifico assume tuttavia risvolti paradossali, alla luce del decesso dell’utente.

“La invitiamo a partecipare al programma di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori dell’intestino (colon-retto) – si legge a quanto pare nella lettera –scientificamente dimostrato che fare regolarmente questo esame può salvare la vita”. Asl non era evidentemente al corrente della morte dell’uomo, avvenuta a quanto pare oltre dodici mesi fa. E a rendere la storia ancor più paradossale, con il senno di poi, c’è un passaggio della missiva sopracitata nel quale l’Azienda sanitaria si focalizzava sulle mancate risposte date dall’utente alle precedenti sollecitazioni rivoltegli per farsi visitare. “Purtroppo lei non ha risposto agli inviti precedenti – prosegue il documento che la vedova dell’uomo ha trovato nella cassetta della posta – ma noi speriamo che anche lei questa volta entri a far parte delle persone che rispondono al nostro invito, perché non è mai troppo tardi per occuparsi della propria salute”.

Risposte mai arrivate perché, come oggi appare facile intuire, l’uomo era nel frattempo scomparso. Si è quindi trattato di una svista, ma che se ripetuta con altri utenti rischia di acuire il dolore provato dai familiari dei defunti. Ed è per questo motivo che la moglie dell’imprenditore scomparso ha rivolto un invito ad Asl, chiedendo un aggiornamento più solerte delle banche dati dei pazienti ed una maggiore attenzione in futuro. “Appena ho visto la busta ho capito subito di cosa si trattasse prima di aprirla, visto che purtroppo negli ultimi anni ho dovuto prendere dimestichezza con queste cose. Faccio presente questa situazione non tanto per facili critiche contro nessuno – ha dichiarato la donna – ma per invitare ad avere più attenzione in queste cose.

In modo da non turbare chi ha perso un proprio caro e vede arrivare lettere di questo tipo”.

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