In base alle tabelle pubblicate questa sera sul sito dell’agenzia Standard&Poors, l’Italia ha mantenuto il giudizio BBB con outlook stabile. Un risultato che premia il governo, impegnato a operare in uno scacchiere internazionale geopolitico particolarmente complesso. Non ci sono solo tensioni in Medio Oriente, infatti, a influire sulla macro economia globale ma anche un momento storico in cui la crescita economica generale è al di sotto della media storica. Un risultato certificto dal fondo monetario internazionale che delinea uno scenario di rara difficoltà.
Standard&Poors è stata la prima agenzia a emettere il suo verdetto, seguiranno Fitch il 3 prossimo maggio e Moody’s il 31 maggio. La conferma del rating da parte di Standand&Poors certifica che la situazione economica dell’Italia non è critica: una sconfitta per quanti, dall’insediamento di questo governo, hanno scommesso sulla debacle economica. Secondo le proiezioni del Fondo menetario internazionale, infatti, l’economia italiana crescerà dello 0.7% nel 2024 e della stessa percentuale nel 2025. Numeri pià che positivi che segnano una ripresa del Paese dopo anni complessi anche grazie alle politiche messe in campo nell’ultimo anno e mezzo dall’esecutivo Meloni. La crescita italiana sarà sullo stesso livello di quella francese, anch’essa prevista sullo 0.7% nel 2024, e sicuramente maggiore rispetto a quella tedesca, ferma allo 0.2%.
In questo scenario ancora non è chiaro come vorrà comportarsi la Bce, perché non è escludo che siano in programma dei tagli ai tassi già dal prossimo giugno. Il ritmo di crescita del nostro Paese è più che positivo e nei prossimi mesi potrà beneficiare anche del Pnrr, ora nella fase di spesa successiva a quella di progettazione. L’Italia, quindi, è perfettamente in media con i conti Europei nella previsione, in un futuro non troppo lontano, di veder aumentare il rating da parte delle agenzie. Nell’ultimo triennio, l’Italia ha dovuto fare i conti con un debito da oltre 40 miliardi di euro, eredità dei crediti di imposta derivanti dai bonus edilizi, ma in discesa per il prossimo futuro.
A causa dela guerra, Standard&Poors ha tagliato il rating di Israele ad A+ con outlook negativo.