Il 15 e il 16 aprile, in occasione dell’anniversario del “Rogo di Primavalle” si sono tenute diverse commemorazioni in tutta Italia per ricordare Stefano e Virgilio Mattei, figli dell’ex segretario della sezione Msi di Primavalle. I due fratelli persero la vita nella notte tra il 15 e il 16 aprile 1973 a causa dell’incendio della loro abitazione, in via Bernardo da Bibbiena, a opera di alcuni esponenti di Potere Operaio. Avevano 22 e 8 anni. Nel corso della commemorazione, che si è svolta nel luogo in cui avvenne l’incendio con la questura regolarmente preavvisata, al momento della chiamata del “presente” alcuni dei partecipanti hanno effettuato il cosiddetto saluto romano, tenendo il braccio destro teso verso l’alto.
Il saluto, associato in modo indelebile al fascismo e, come tale, in talune circostanze perseguibile, è stato oggetto di approfondimento da parte degli uomini della Digos di Roma. La revisione delle immagini registrate durante la commemorazione hanno portato alla denuncia all’autorità giudiziaria di 12 persone. Si tratta principalmente di soggetti già noti alle forze dell’ordine per orbitare attorno agli ambienti dell’estrema destra romana. Tra loro ci sono ex attivisti, noti militanti e nuove leve di Forza Nuova e della sua emanazione giovanile, Lotta Studentesca. Tra gli identificati, in totale 15 persone, anche alcuni esponenti della tifoseria organizzata laziale. Sarà il giudice a valutare se sussistevano, in quell’occasione, le circostanze per considerare il saluto come apologia di fascismo.
“Prima il dolore. Poi la rabbia. Quindi il dovere di ricordare e lo sconforto per chi ancora trova il coraggio di chiamare ‘errore‘ una strage che mi ha tolto i miei fratelli e con loro i ricordi“, sono le parole di Antonella Mattei, sorella di Stefano e Virgilio, nell’anniversario della loro scomparsa. “È vero che il mondo va avanti, che gli anni feroci, quelli brutti, dicano siano passati. Eppure, ad oggi, non è stata fatta giustizia. Non sono mai arrivate nemmeno le scuse dai familiari di chi quella notte avrebbe potuto ucciderci tutti. C’è silenzio, c’è omertà“, prosegue con la rabbia di chi ha perso due fratelli di sangue. “Ancora oggi ci sono cattivi maestri, docenti – il riferimento è alla professoressa della Sapienza di Roma, Donatella Di Cesare, e al suo post per la morte dell’ex Br Barbara Balzerani – che invitano i giovani alla violenza.
Stanno facendo tornare indietro una cattiveria che dovrebbe esser sepolta“, è l’appunto di Mattei, che riprende le preoccupazioni di quanti, nelle rivolte studentesche, vede il ritorno di quei tempi bui.