“Noi siamo una forza politica che parte da valori antichi, che sono alla base della nostra storia, ma che guarda al futuro”. Il deputato Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, all’interno del libro “Chi mi ama mi voti. Storie, riflessioni e dialoghi su marketing e politica” di Domenico Petrolo e Lorenzo Incantalupo, racconta così quel che sarà il partito privo del suo fondatore.
Un partito che cerca di “fare tesoro degli insegnamenti di Silvio Berlusconi” che adottava “una comunicazione veloce, semplice, facile e accessibile a tutti”. Il suo grande merito fu quello di riuscire “a comunicare una visione del Paese che evidentemente era condivisa da milioni di italiani” e di essere un leader capace di raccogliere milioni di voti “come nessuno mai in Italia”. Aveva una comunicazione “positiva” incentrata sullo studio e sugli approfondimenti che, secondo Nevi, è esattamente quella che ha impostato anche il segretario Antonio Tajani e che i forzisti non possono limitarsi a imitare sfruttando il nome di Berlusconi.“Dobbiamo esercitare al meglio quel messaggio e attualizzarlo rispetto alle istanze della società di oggi, che in parte sono cambiate”, chiarisce Nevi. Il portavoce di Forza Italia è convinto che esista uno spazio politico per chi si proclama di centro a patto che gli azzurri siano bravi “a superare i vecchi schemi sinistra-destra-centro e puntare sulle cose concrete”. Soltanto così gli elettori moderati potranno considerare Forza Italia “una forza politica credibile, seria e attenta alla collocazione internazionale dell’Italia”. Una collocazione che, secondo Nevi deve essere europeista, ma al tempo stesso gli azzurri si devono battere “per migliorare l’Europa”.
La nuova Forza Italia, dunque, non rinnega l’uso dei sondaggi per testare gli umori degli italiani, proprio come faceva Berlusconi, ma non intende rinunciare alla “multimedialità” e al radicamento territoriale. “Ripartiremo dal porta a porta e da un’infrastruttura umana, perché anche le persone fanno la comunicazione non solo i social”, dice Nevi che spiega così la scelta di Tajani di avere un portavoce in ogni Regione italiana. Il deputato azzurro ritiene che si sua aperta “una nuova fase” in cui è centrale il rapporto diretto con le persone e in cui WhatsApp viene preferito ai social. Forza Italia, insomma, non è più “un partito di plastica” perché oggi, a differenza di trent’anni fa, ha una sua organizzazione territoriale e “un’infrastruttura vera e propria anche in termini di comunicazione”.
“Oggi, – conclude Nevi – ad esempio, abbiamo un canale di comunicazione costante con i nostri centomila iscritti”.