La decisione è storica e repentina: Alfa Romeo Milano cambia nome in Alfa Romeo Junior. Il CEO del Biscione, Jean Philippe Imparato, conferma in una tavola rotonda aperta alla stampa di settore il motivo di questo retrofront: non andare allo scontro con il Governo italiano. Nei giorni scorsi il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva affermato che per le legge la denominazione Milano non poteva essere usata per la nuova creatura del Biscione perché, in quanto prodotta in Polonia (nello stabilimento di Tychy), indicante un dato falso e fuorviante sulle origini della vettura. Quindi, dopo la presentazione in pompa magna a Milano nei giorni scorsi, arriva un passo indietro che fa rumore ma che non è il primo nella storia del marchio.
Imparato e il cambio di denominazione
“Siamo perfettamente consapevoli che questo episodio rimarrà inciso nella storia del Marchio. E’ una grande responsabilità ma al tempo stesso è un momento entusiasmante. La scelta del nuovo nome Junior è del tutto naturale, essendo fortemente legato alla storia del marchio ed essendo stato fin dall’inizio tra i nostri preferiti e tra i preferiti del pubblico. Come team scegliamo ancora una volta di mettere la nostra passione a disposizione del Marchio, di dare priorità al prodotto e ai clienti. Decidiamo di cambiare, pur sapendo di non essere obbligati a farlo, perché vogliamo preservare le emozioni positive che i nostri prodotti generano da sempre ed evitare qualsiasi tipo di polemica. L’attenzione riservata in questi giorni alla nostra nuova compatta sportiva è qualcosa di unico, con un numero di accessi al configuratore online senza precedenti, che ha provocato il crash del sito web per alcune ore”, ha dichiarato Jean-Philippe Imparato, CEO di Alfa Romeo.
“Alfa Romeo è un Brand inclusivo, che accoglie e che genera passione ed emozioni positive. Lo si vede chiaramente guardando negli occhi i nostri clienti quando vengono a vedere, provare, acquistare e ritirare le vetture Alfa Romeo nelle nostre concessionarie. Per questo accogliamo favorevolmente la decisione presa dall’azienda di cambiare nome alla vettura da Milano a Junior alla luce delle ultime notizie, che potrebbero influire sul clima di entusiasmo e sull’enorme attenzione che la nuova autovettura sta riscuotendo in questi giorni da parte dei nostri clienti. Junior, come Milano, sono nomi bellissimi, che affondano le proprie radici nella storia del Marchio. Non a caso sono stati da subito tra i preferiti del pubblico“, afferma Stefano Odorici – Presidente Associazione Concessionari Italiani (Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Jeep).
Il passo indietro di Stellantis
Non è la prima volta che Alfa Romeo si trova a cambiare il nome di un veicolo dopo la presentazione. Era già successo con la Duetto, entrando in collissione con una celebre azienda di merendine, virando su Spider, capita nel 2024 con la Milano che guadagna un nome storico della tradizione del Marchio. Junior è una denominazione che ha visto la sua prima apparizione sulle scene del costruttore milanese nel 1966, quando venne presentata la versione d’accesso della sportiva Giulia GT con motore 1.3. In quel caso, il nome portò fortuna a un modello molto importante.
Stellantis afferma di essere in pace con la coscienza e sostiene che il nome Milano non sarebbe andato a collidere con nessuna legge, anche perché il nome di un veicolo non deve necessariamente essere legato alla provenienza geografica della vettura. Sono tanti gli esempi nell’automotive: Kia Rio, o Hyndai Santa Fe, entrambe rispettivamente non prodotte né in Brasile né in Messico. In ogni caso, per non disturbare nessuno e non entrare in duello all’arma bianca con il governo italiano è stato scelto il nome Junior, che era la seconda opzione. L’operazione di rebranding del modello costerà cara, ma non sarà un vero bagno di sangue, come afferma Imparato. In ogni caso, i rapporti tra il grande gruppo industriale e l’Italia non cambieranno, dato che le prossime Alfa Romeo Stelvio e Giulia verranno prodotte a Cassino, nel Lazio.
Stride sicuramente la tempistica, sostiene Imparato, con la quale il Governo si è interessato all’Alfa Romeo Milano, un nome noto a tutti già dal 13 dicembre del 2023. Inoltre, affermano sempre i vertici di Stellantis, riguardo alla nuova B-SUV del Biscione nessuno è mai stato indotto a pensare che l’auto venisse realizzata in Italia perché, a partire dalla stampa specializzata, tutti erano già al corrente che la nuova sportiva compatta di Alfa sarebbe stata assemblata a Tychy, insieme alle varie Jeep Avenger e Fiat 600. In ogni caso, per non avere polemiche è stato varato il retrofront. Adesso, tuttavia si apre un precedente che potrebbe cambiare persino la storia dell’automotive. L’Alfa Romeo Milano, anzi Junior, sarà un case history che farà scuola per tutti quanti.
Le parole di Urso su Alfa Romeo
“Credo che questa sia una buona notizia“. Cosi’ il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso commenta la decisione di Stellantis di cambiare il nome della B-SUV in Junior dopo le critiche sollevat nei giorni scorsi.
“Credo possa esaltare il lavoro e l’impresa e consentirci di invertire la rotta anche per quanto riguarda la produzione di auto nel nostro paese“, dichiara Urso.