Il sospiro di sollievo dopo la grande paura è arrivato quando la Roma ha pubblicato sui propri canali social la foto di Evan Ndicka con il calciatore sicuramente più disteso e sorridente in volto. Il difensore giallorosso, durante la gara in trasferta contro l’Udinese, ha accusato un malore accasciandosi a terra e toccandosi il petto: subito trasportato all’ospedale di Udine “Santa Maria Misericordia”, ha passato la notte in osservazione. In attesa di avere maggiori riscontri nelle prossime ore, l’ottima notizia subito circolata nella serata di ieri ha escluso la possibilità di un infarto dopo tutti gli esami cardiologici del caso.
Tutte le ipotesi sul malore
Allo stadio, in prima battuta, è stato eseguito un elettrocardiogramma: da quel momento la corsa in ospedale e il codice giallo, segnale che Ndicka non fosse in pericolo di vita (altrimenti avrebbe avuto il codice rosso). Dopo la Tac, come detto, i medici hanno escluso la problematica più seria, ossia l’arresto cardiaco. Per comprendere cosa può essere accaduto nel minuto della paura, il 71′, bisogna riavvolgere il nastro e ripercorrere l’incontro dove il calciatore ha subìto ben tre costrastri di gioco: uno nel primo tempo (minuto 38) e due nella ripresa al minuto 66 e 70′, in pratica pochissimo tempo prima del malore ma non sarebbero questi gli scontri decisivi che avrebbero scatenato il problema del difensore giallorosso.
La compressione polmonare
Per questa ragione circolano alcune voci su una possibile compressione polmonare che sarebbe sempre stata evidenziata con la Tac in ospedale: si verifica quando i polmoni subiscono una pressione esterna, probabilmente come è accaduto a Ndicka soprattutto nello scontro di gioco con Lucca nel primo tempo quando l’attaccante bianconero, involontariamente, lo ha colpito con una gomitata sul petto. Non è circolato alcun bollettino medico (e non saranno resi pubblici nemmeno nelle prossime ore dall’ospedale) e, al momento, nemmeno l’As Roma ha fornito informazioni aggiuntive sulla salute del calciatore e le cause del malore. I medici dell’ospedale friulano eseguiranno nuovi accertamenti nella giornata di oggi.
Le ipotesi del cardiologo
“Alla luce di come sono andate ieri le cose per Evan Ndicka sembra di essere di fronte a un problema cardiorespiratorio dovuto ad un forte trauma toracico. Questo genere di colpi a carico del torace sono dei traumi chiusi abbastanza violenti che in determinate condizioni determinano una forma minore di risentimento al cuore o ai polmoni e la comparsa di dolore. Ndicka non ha perso conoscenza, potrebbe essere una presincope con una forte vertigine che l’ha fatto cadere“: lo ha spiegto all’Adnkronos Salute il prof. Furio Colivicchi, past presidente dell’Anmco, l’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, e direttore della Cardiologia clinica e riabilitativa del San Filippo Neri di Roma.
Il ricovero e le dimissioni
La nottata del calciatore di 24 anni nato a Parigi e difensore della Nazionale di Calcio della Costa d’Avorio è trascorsa tranquilla: non si conoscono le tempistiche delle sue dimissioni così come rimane ancora da stabilire il recupero dei venti minuti rimanenti, più recupero, della gara tra Udinese e Roma che avverrà in ogni caso dopo il ritorno dei quarti di finale di Europa League che i giallorissi giocheranno giovedì 18 aprile contro il Milan allo Stadio Olimpico.
Le rassicurazioni di Balzaretti
“Ndicka? Il ragazzo sta bene, quello che so è quanto letto dagli aggiornamenti pubblicati, sarà il club stesso a dare maggiori informazioni. Le notizie sono positive rispetto allo spavento di ieri e questo ci fa bene sperare. Sembra che il peggio sia passato, però aspettiamo comunicazioni ufficiali da parte della Roma.
È stato con lui ieri sera fino a tardi il nostro difensore Kamara, suo compagno in nazionale e ci ha fatto sapere che Evan era più tranquillo”: lo ha dichiarato questa mattina a Radio Serie A, Federico Balzaretti, responsabile dell’Area Tecnica Udinese, circa le condizioni del difensore della Roma.