Come volevasi dimostrare per l’ennesima volta, il campo largo rimane completamente impantanato nella scelta di un candidato comune a prossimo sindaco di Bari. Nicola Colaianni, ex magistrato e parlamentare, annuncia la propria rinuncia alla rappresentanza unitaria alle elezioni comunali nel capoluogo pugliese che si terranno i prossimi 8 e 9 giugno. La nota diramata dalla stessa figura indicata appena quarantotto ore fa da Nichi Vendola come possibile primo cittadino nel Sud Italia parla molto chiaro: “Rinuncio al tentativo e rimetto con serenità ai due candidati il compito di porre le basi per il sostegno reciproco nelle fasi ulteriori del procedimento elettorale“. Colaianni desidera ringraziare a Bari le “numerose persone, talune sconosciute prima d’ora o astensioniste da lunga data o finanche residenti in altre parti d’Italia e animate perciò solo da finalità ideali – aggiunge –che mi hanno espresso solidarietà e volontà di accompagnare questo battito d’ali di farfalla“.
Sabato pomeriggio si era aperto un primo piccolo spiraglio dopo il nome proposto direttamente dall’ex leader di Sinistra Ecologia e Libertà, che durante la giornata di ieri era stata poi bocciata in maniera netta da Giuseppe Conte, che ha detto no al nome di mediazione Colaianni sponsorizzato anche da Nicola Fratoianni. Per il Movimento 5 Stelle doveva rimanere in campo solo l’avvocato Michele Laforgia (contrapposto al dem Vito Leccese alle primarie di coalizioni mai tenute) come confermato dallo stesso ex presidente del Consiglio: “Dobbiamo lasciare lavorare le forze locali che conoscono persone e contesti“. Una situazione – quella in corso a Bari – che fa quasi impallidire l’incredibile caos che si era scatenato un mese fa per la scelta del candidato a presidente della Regione Basilicata: dopo “soli” quattro tentantivi andati a vuoto, alla fine il Partito Democratico e i grillini riuscirono a convergere a tempo scaduto e in maniera disordinata su Piero Marrese, presidente della Provincia di Matera e sfidante di Vito Bardi al voto lucano di domenica e lunedì prossimi.
Sul tema è intervenuta anche Elly Schlein: “Ieri si sono incontrati per discutere Vito Leccese e Michele Laforgia, i due candidati a sindaco di Bari. Noi siamo con Vito Leccese, persona specchiata e gli ho detto che siamo con lui anche se vuole tentare ancora una strada unitaria“. La segretaria nazionale del Pd non si riappacifica ancora con Conte dopo l’affaire pugliese: “Noi continuiamo a lavorare alla costruzione dell’alternativa alla destra anche forti della nostra comunità – afferma la leader dem nel corso di una conferenza alla stampa estera -. Questa comunità merita rispetto e io non ho bisogno né di consiglio né di altro per fare quello per cui sono stata eletta“. I nostri elettori, sostiene ancora, “sono stufi delle liti condominiali tra vicini. Certo, questa comunità esige rispetto. Nessuno deve ridurla a macchietta, io questo non lo accetto“.
Colaianni, nel suo comunicato odierno, racconta per filo per segno come si sono svolti i fatti che hanno caratterizzato l’ultimo tempestoso weekend barese: “Ho accolto con spirito di servizio la proposta di candidarmi unitariamente per il centrosinistra per evitarne la divisione da più parti temuta – spiega -. Ho garantito ai due candidati, e alle forze che li sostengono, pari dignità, controllo sulla pulizia delle liste, trasparenza e, naturalmente, legalità“. Tuttavia, alla fine, ha dovuto forzatamente riscontrare che, “pur nella sostanziale convergenza ideale e programmatica, permangono rigidità che non rendono possibile una composizione“. A poco più di due settimane dalla presentazione definitiva della liste elettorali, il centrosinistra è quindi ancora orfano di un suo candidato, mentre nel centrodestra tutto è già stato deciso e comunicato negli scorsi giorni: nella sfida a succedere ad Antonio Decaro a sindaco di Bari ci sarà il leghista <a href="/news/interni/fabio-romito-chi-e-2308954.
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