Costruire un remoto avamposto a meno di 130 miglia da Taiwan, a cavallo dello strategico Stretto di Luzon e vicino al Canale di Bashi, in un punto di collegamento chiave tra il Pacifico occidentale e il Mar Cinese Meridionale. I riflettori sono puntati sull’isola di Batanes, territorio strategico controllato dalle Filippine, dove l’esercito statunitense starebbe finanziando la costruzione di un porto da sfruttare durante l’insorgere di eventuali crisi nella regione, ma anche per gestire l’invio di aiuti umanitari e in caso di calamità.
Il porto Usa nell’isola di Batanes
Il governatore di Batanes, Marilou Cayco, ha rivelato che sono in corso piani per costruire un porto finanziato dagli Stati Uniti nella provincia arcipelagica più settentrionale delle Filippine. In tempo di pace, il sito consentirebbe a Manila di monitorare meglio i suoi confini marittimi settentrionali, mentre in caso di conflitto potrebbe fungere da punto di transito strategico per il trasporto di rifornimenti e l’evacuazione dei cittadini filippini. Cayco ha dichiarato in un’intervista che un distaccamento dell’esercito americano sarebbe giunto in loco alla fine di aprile per discutere ulteriormente della nuova struttura.
Oltre allo sviluppo del citato porto, l’isola di Batanes sta anche assistendo ad una trasformazione per volere dell’esercito filippino. Lo scorso febbraio il capo delle forze armate di Manila, il generale Romeo Brawner Jr., e il segretario alla Difesa, Gilberto Teodoro Jr., hanno visitato una base navale sull’isola di Mavulis, proprio nella provincia dell’arcipelago settentrionale di Batanes.
Definendo la regione la “punta di diamante” del territorio filippino, Teodoro si è impegnato a fortificare l’isola con infrastrutture e più truppe. Mavulis, tra l’altro, si trova su un lato dello strategico Canale Bashi. Questo corso d’acqua, insieme allo stretto di Miyako, è un’apertura – e potenziale strozzatura – situata lungo la cosiddetta prima catena di isole dei partner e alleati degli Stati Uniti. Ricordiamo che la Cina vede questa catena come un ostacolo al suo pieno dispiegamento militare nel Pacifico.
Scintille Cina-Filippine
Nell’ottobre 2023, la Marina filippina ha stabilito un avamposto navale sull’isola di Mavulis. Pare, inoltre, che Batanes potrebbe ospitare le esercitazioni militari annuali Usa-Filippine Balikatan che si terranno nell’aprile di quest’anno. La vicenda ha ovviamente infiammato la Cina, anche e soprattutto per il possibile collegamento tra lo sviluppo del porto Usa e Taiwan.
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin è stato chiaro: “La questione di Taiwan è al centro degli interessi fondamentali della Cina ed è una linea rossa e una linea di fondo che non deve essere oltrepassata“. Le Filippine devono fare attenzione a non “giocare con il fuoco” ed evitare di essere “manipolate e alla fine ferite“, ha aggiunto Wang a Newsweek. La risposta di Manila non è tardata ad arrivare: “Batanes è territorio filippino e la Cina non ha diritto di avvertire le Filippine di ciò che fa nel suo territorio“.
Julio Amador, amministratore delegato di Amador Research Services, una società di consulenza sui rischi politici, economici e normativi nelle Filippine, ha dichiarato al South China Morning Post che qualsiasi conflitto a Taiwan, sia a bassa che ad alta intensità, si estenderebbe inevitabilmente alle Filippine. “Non è stata data alcuna garanzia formale per garantire che il resto dell’Aean, le Filippine in particolare, saranno isolati dalla probabile risposta della Cina“, ha detto Amador.
Ecco perché il porto Usa a Batanes potrebbe cambiare gli equilibri del Mar Cinese Meridionale (e non solo).