Dopo la Basilicata, anche Bari diventa terra di scontro e di caos nel centrosinistra. Pd e M5S si erano accordati per scegliere il successore di Antonio De Caro, attuale sindaco del capoluogo pugliese, tramite le primarie. Primarie che Giuseppe Conte ha opportunamente deciso di far saltare quando le inchieste sulla giunta Emiliano si sono allargate e hanno portato a nuovi arresti.
Una scelta, quella di Conte, dettata dalla necessità di smarcarsi da una situazione imbarazzante per il M5S che della legalità ha sempre fatto la sua battaglia principale, ma anche dalla volontà di mettere in difficoltà la segretaria del Pd, Elly Schlein. Ma andiamo con ordine. Partiamo dagli aspiranti sindaci. Da un lato abbiamo l’ex deputato Vito Leccese, entrato in Parlamento per una sola legislatura nel 1992 con i Verdi e iscritto al Pd dal 2007, è sostenuto dai democratici, dai calendiani di Azione, da Europa Verde e da varie liste civiche di centro o vicine al sindaco De Caro. Nel versante più a sinistra troviamo l’avvocato Michele Laforgia, sostenuto dal M5S, da Sinistra Italiana, Italia viva, +Europa e socialisti. Quest’ultimo, il giorno successivo al boicottaggio delle primarie da parte di Conte, ha deciso di fare un parziale passo indietro dicendo: “Credo che sia arrivato il momento, liberando definitivamente il campo da ogni sospetto di personalismo, di rimettere la mia disponibilità alla candidatura a sindaco alle stesse forze politiche che me l’hanno chiesta e l’hanno sostenuta”.
Fratoianni e Nichi Vendola si sono spesi personalmente per trovare un terzo nome che mettesse d’accordo le varie forze politiche e la scelta è ricaduta su Nicola Colaianni, ex magistrato della Corte di Cassazione e della Commissione tributaria centrale e deputato del Pds dal 1992 al 1994. Nel 2013, come ricorda Open, era stato proposto dal M5S (col sostegno anche del Pd) come membro laico del Consiglio superiore della magistratura e, pertanto, sembrava l’uomo giusto per ricomporre il cosiddetto “campo largo“. “Sono stato contattato da Nichi Vendola per una ipotetica candidatura unitaria nel centrosinistra e abbiamo valutato questa possibilità”, erano state le sue prime dichirazioni a cui aveva aggiunto: “In linea di massima c’è una mia disponibilità, sarei orientato ad accettare”. Peccato solo che Conte, dopo aver imposto ai suoi di uscire dalla <a href="/news/interni/bisogna-fare-pulizia-i-5-stelle-mollano-emiliano-scandali-2307889.
html” data-ga4-click-event-target=”internal”>giunta Emiliano, oggi abbia detto: “Non abbiamo ragione per accantonare la candidatura di Michele Laforgia a sindaco di Bari, ma vedremo quello che succederà nelle prossime ore”.