Delle 48 ore entro cui era previsto l’attacco mortale dell’Iran a Israele, secondo le previsioni degli 007 americani, ne restavano circa 24. Con una puntualità agghiacciante l’attacco sarebbe avvenuto pochi minuti fa attraverso centinaia di droni kamikaze Shaded-136. La prima salva di droni dovrebbe essere ormai prossima alle alture del Golan e il Negev. Secondo le fonti Usa e i media arabi, i droni lanciati potrebbero essere fino tra i 400 e i 500.
Clear impacts on Israel during Iranian attack, likely in Negev. pic.twitter.com/rDVXREy3HX
— Clash Report (@clashreport) April 13, 2024
Intanto Teheran spariglia le carte con un annuncio: “La questione può dirsi conclusa” con l’azione militare condotta dall’Iran contro Israele “sulla base dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite relativo alla legittima difesa” e in “risposta all’aggressione del regime sionista contro le nostre sedi diplomatiche a Damasco“. Lo scrive su X la missione iraniana alle Nazioni Unite. “Tuttavia, se il regime israeliano dovesse commettere un altro errore, la risposta dell’Iran sarà notevolmente più severa“, chiarendo che si tratta di “un conflitto tra l’Iran e il regime canaglia israeliano dal quale gli Stati Uniti devono stare lontani“.
Per Tel Aviv potrebbe non finire qui. Il gabinetto di guerra israeliano ha approvato una risposta militare all’attacco iraniano. Lo indicano i media della Stato ebraico, senza aggiungere ulteriori dettagli.
L’enigma sui missili
Non è ancora chiaro se tutti i droni, o solo un parte, sono stati lanciati dallo Yemen verso Israele. Lo riferisce, senza aggiungere dettagli, l’emittente iraniana Press Tv: l’attacco, dunque, potrebbe essere stato lanciato in parte attraverso i ribelli Houthi, alleati di Teheran. La tv di Stato iraniana, intanto, ha confermato che le forze dei Guardiani della Rivoluzione hanno lanciato un attacco contro Israele. Si tratta della prima conferma da parte di Teheran da quando è partito l’attacco: i lanci sarebbero indirizzati contro obiettivi “specifici”. Al contempo, i pasdaran hanno confermato il concomitante lancio di missili. Al momento non ci sono informazioni che indichino il lancio di missili balistici. Lo riferiscono fonti dello Stato ebraico, smentendo quando sostenuto da Teheran. Le fonti hanno spiegato che questo tipo di missili impiegherebbe 11-12 minuti per raggiungere Israele e dunque avrebbero già raggiunto il Paese.
ULTIM’ORA: Ecco la minaccia più seria in arrivo dall’#Iran. Almeno tre missili balistici tattici delle Forze Aerospaziali #IRGC sono stati avvistati sui cieli dell’#Iraq. Questi missili balistici sono l’arma più seria che il regime islamico di #Iran sta in questi minuti usando… pic.twitter.com/nA7jUui248
— Mariano Giustino (@MarianoGiustino) April 13, 2024
#BREAKING MORE FOOTAGE OF IRANIAN DRONES HEARD FLYING OVER IRAQ TOWARDS ISRAEL pic.twitter.com/qMHRjz7frZ
— Fast News Network (@fastnewsnet) April 13, 2024
Teheran “risponderà con fermezza” a qualsiasi Paese che “aprirà il suo spazio aereo o territorio agli attacchi contro l’Iran da parte di Israele“. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa iraniano Mohammad Reza Ashtiani, lanciando un severo avvertimento. “Qualsiasi Paese che apre il proprio spazio aereo o territorio a Israele per attaccare l’Iran riceverà la nostra risposta decisiva“, ha dichiarato citato dall’agenzia di stampa iraniana Irna. Secondo Times of Israel, decine di aerei da combattimento dell’aeronautica militare israeliana sono in volo e sono pronti a colpire ovunque sia necessario. Secondo il giornalista di Axios Barak Ravid, che cita due alti funzionari israeliani, l’intenzione di Israele è di cercare di intercettare il maggior numero possibile di droni al di fuori dello spazio aereo israeliano con l’assistenza degli Stati Uniti. La Gran Bretagna non sarebbe “attivamente” impegnata nelle operazioni per intercettare i droni ma sta rafforzando le unità Usa dislocate in Iraq, Siria e Libano. Lo riporta la Cnn. Ergo, se un drone o un missile iraniano dovesse finire in quel territorio, la Gran Bretagna interverrebbe, ma secondo la fonte non sarebbe in questo caso un’operazione congiunta.
Cosa sappiamo dell’attacco in corso
Il portavoce delle forze israeliane di difesa, Daniel Hagari, ha di fatto confermato il lancio di droni contro Israele da parte dell’Iran. Ma ha precisato che ci vorrà del tempo prima che i velivoli arrivino nello spazio aereo israeliano: non giungeranno, infatti, prima dell’alba. Quando questo avverrà, ha proseguito, “si attiveranno le sirene nelle aree in cui entreranno“.
The skies over the Middle East are empty.#Israel #IranAttack #Iran pic.twitter.com/ePcFGqHSKd
— WorldNews (@FirstWorldNewss) April 13, 2024
Mentre più fonti confermano l’inizio dell’attacco contro Israele, l’account X di Ali Khamenei ha ripubblicato un video del suo discorso pronunciato in occasione dell’Eid al-Fitr, la festa di fine Ramadan, in cui annunciava che “il regime malvagio” sarebbe stato “punito” per l’attacco al consolato iraniano a Damasco.
The malicious Zionist regime will be punished pic.twitter.com/2miQi2JoiI
— Khamenei.ir (@khamenei_ir) April 13, 2024
Quale sarebbe ora il piano di risposta di Tel Aviv? Il piano di Israele sarebbe quello di intercettare il maggior numero possibile di droni lanciati dall’Iran fuori dallo spazio aereo israeliano con l’aiuto degli Stati Uniti e di altri Paesi, secondo quanto hanno riferito due fonti israeliane al giornalista di Axios Barak Ravid. Secondo le fonti disponibili, dopo una prima serie di lanci, sarebbe ora in corso una seconda ondata di droni.
Fonti legate al cosiddetto “Asse della resistenza” formati dai gruppi armati filo-iraniani (Hamas, Hezbollah, Houthi, Hash al Shabi) sostengono che l’attacco contro Israele, battezzato “Promessa di verità“, si comporrà di tre fasi: primo, il lancio dei droni d’attacco dall’Iran; secondo, lancio di droni e missili da Siria, Libano e Iraq, per mettere in difficoltà i sistemi di difesa aerea israeliani; terzo, lancio di missili da crociera e missili balistici.
Le parole di Netanyahu
L’aereo di stato israeliano Ala di Sion ha preso il volo dalla base aerea di Nevatim, nel sud di Israele. Lo riporta The Times of Israel, citando siti web che tracciano i voli. L’aereo, costruito per il premier Benjamin Netanyahu, non era mai stato usato prima in modo ufficiale. “Cittadini israeliani, negli ultimi anni, e ancor più nelle ultime settimane, Israele si sta preparando alla possibilità di un attacco diretto da parte dell’Iran. I nostri sistemi di difesa sono schierati, siamo preparati per qualsiasi scenario, sia in difesa che in attacco. Lo Stato di Israele è forte, le Idf sono forti“. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, in un discorso alla nazione.
“Ho stabilito un principio chiaro: a chiunque ci farà del male, noi gli faremo del male. Ci difenderemo da ogni minaccia e lo faremo con calma e determinazione“, tuona Netanyahu. “Restiamo uniti e, con l’aiuto di Dio, insieme sconfiggeremo tutti i nostri nemici“.
Le misure preventive in Israele
I toni, già roventi, tra le due nazioni si stavano progressivamente aggravando in queste ore in seguito al sequestro da parte dell’Iran di una nave portacontainer collegata a Israele nel Golfo Persico.
Anche per questo, era stato predisposto che le scuole resteranno chiuse domani (primo giorno della settimana) e lunedì. Una decisione del Comando del fronte interno, in quello che appare un ulteriore segnale di una possibile e imminente rappresaglia iraniana. Le nuove disposizioni saranno valide dalle 23.00 di questa sera alle 23.00 di lunedì. Previsto anche il divieto di assembramento oltre le mille persone. Ulteriori restrizioni sono previste nell’area vicino Gaza. Nel frattempo, il Paese prepara non solo la difesa ma anche la reazione: il portavoce delle Idf ha precisato che “decine di aerei sono pronti al decollo“. Sarà una notte difficile anche per Amman: la Giordania, infatti, ha chiuso temporaneamente il suo spazio aereo a tutti i voli in arrivo, partenza e transito.
In vista di un possibile attacco dell’Iran, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e la moglie Sara avevano in programma di trasferirsi nella casa di Simon Falic a Gerusalemme che disporrebbe di un bunker fortificato. Lo riporta il portale di notizie Axios, precisando che Falic è un miliardario statunitense, donatore del Gop e proprietario di Duty Free America. Netanyahu si starebbe dirigendo verso il quartier generale dello Stato maggiore in quel di Hakirya, a Tel Aviv, per discutere con gli ufficiali del livello di preparazione dell’esercito in vista dell’annunciato attacco iraniano. Lo riportano i media israeliani, secondo cui è possibile che nelle prossime ore Netanyahu parli al Paese.
Biden rientra a Washington
Da Washington Gli Stati Uniti hanno ribadito “pieno sostegno” a Israele contro eventuali rappresaglie iraniane, nel corso di un colloquio telefonico tra il segretario alla Difesa americana Lloyd Austin e il ministro della Difesa israeliana Yoav Gallant. Lloyd, spiega il Pentagono, “ha discusso delle minacce urgenti regionali e ribadito l’incrollabile sostegno Usa alla difesa di Israele“. Austin – si legge in una nota della Difesa Usa – “ha reso chiaro che Israele può contare sul pieno sostegno americano nella difesa di Israele contro ogni attacco da parte dell’Iran e dei suoi alleati nella regione“.
E a dare la dimensione dell’aria che si respira anche a Washington, la notizia che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden rientrerà oggi alla Casa Bianca da Rehoboth Beach, nel Delaware, per consultarsi con la sua squadra di sicurezza nazionale sugli eventi in Medioriente. Lo riporta la Cnn, citando la stessa sede presidenziale americana. Biden, da programma, sarebbe dovuto rientrare a Washington solo nella giornata di domani. Gli Stati Uniti avrebbero, inoltre, spostato le navi da guerra per proteggere Israele e le forze americane nella regione del Medioriente. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo cui Washington spera di scongiurare i bombardamenti da parte della Repubblica islamica.
Le indicazioni della Farnesina per i connazionali in Libano e Israele
Particolarmente attenzionato in queste ore il nord del Paese, nell’area al confine con il Libano, ove sarebbe più probabile e agevole per l’Iran agire attraverso i suoi proxy. Anche per questo il Ministero degli Esteri italiano, attraverso il sito viaggiaresicuri.it, considerata la volatile situazione di instabilità e l’eventualità che si acuiscano ulteriormente le tensioni regionali, ribadisce l’invito ai connazionali a rinviare i propri viaggi in Libano, salvo gli spostamenti strettamente necessari, in tutto il Paese. Ai connazionali che si trovino temporaneamente in Libano si raccomanda, invece, di valutare se la loro permanenza sia necessaria, nonché la possibilità di partire con voli commerciali.
Consigli ancora più stringenti per quanto riguarda Israele e i territori palestinesi: nonostante il ripristino di alcuni collegamenti aerei, si raccomanda ai connazionali di rinviare il proprio viaggio in caso di spostamenti non dettati da ragioni impellenti e non procrastinabili.
Inoltre, si invitano i connazionali presenti in Israele e nei Territori Palestinesi a mantenere la massima attenzione, restare informati e seguire le indicazioni delle Autorità locali.
In caso di attacchi missilistici, di norma segnalati attraverso l’attivazione di un sistema di sirene di avvertimento, l’Home Front Command israeliano suggerisce alcune norme di comportamento che si raccomanda di seguire con particolare attenzione.