Finite le ricerche dei dispersi nella centrale idroelettrica di Suviana, la politica ha iniziato le sue polemiche. L’opposizione sta usando il disastro per far leva contro il governo di Giorgia Meloni, come dimostrano le parole dell’ex ministro Andrea Orlando, che nonostante abbia avuto per anni le deleghe al lavoro, ora punta il dito contro il sistema degli appalti. “La vicenda di Suviana è un problema di mancata prevenzione, un problema legato all’appalto, ma qui c’è un tema più specifico che è quello delle aziende pubbliche o comunque partecipate e del loro modello di business“, ha dichiarato a Radio Popolare.
“Questo riguarda purtroppo larga parte delle partecipate pubbliche, riguarda Enel, come abbiamo visto a Brandizzo riguarda Ferrovie dello Stato“, ha proseguito l’ex ministro. “Quindi il tema oggi non è soltanto più quello di avere più ispezioni, di avere nuove leggi, di contrastare la precarietà, di sanzioni più forti ma di porre anche a questi grandi soggetti produttivi, alle grandi corporazioni, un obiettivo che è quello di cambiare completamente il modello di business“, ha detto ancora Orlando. “Stupiscono le osservazioni del collega deputato del Pd Andrea Orlando sul codice degli appalti. Secondo Orlando, che peraltro è ex ministro del Lavoro, uno dei problemi che emergono dalla tragedia di Suviana è l’utilizzo degli appalti e dei subappalti. Fa quantomeno sorridere che l’ex ministro si lamenti: perché non si è adoperato per cambiare il codice degli appalti quando era al governo?“, è la replica Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia e responsabile dei dipartimenti del partito.
“Ricordiamo bene che era proprio nel periodo in cui è stato mandato il subappalto. Dalla visione del video che ha postato sui social, sorge poi spontanea una seconda domanda: appaltare ad aziende specializzate come ABB, che conta 50 mila dipendenti o Siemens che ne ha 90 mila, è un errore? O addirittura può essere considerato un reato?“, ha detto ancora l’esponente di Forza Italia. “E per quale motivo?”, si chiede Cattaneo. I “subappalti in misura controllata e circoscritta fanno lavorare le nostre piccole medie imprese, che rappresentano il 90% del tessuto produttivo italiano.
Sarà forse perché Orlando, da buon esponente di una sinistra troppo ideologica, vorrebbe solo lo Stato, senza libero mercato, imprese, sviluppo“, conclude Cattaneo, quasi in maniera provocatoria.