L’ultimo grido di dolore, prima di ricevere la terribile notizia, l’aveva affidato ai social media. La moglie di Vincenzo Garzillo, il 68enne ultimo disperso dell’esplosione nella centrale idroelettrica di Suviana, il cui corpo senza vita è stato recuperato solo questa mattina dai soccorritori, aveva pubblicato un post sul suo profilo Facebook. “Gioia mia dove sei?”, aveva scritto la donna, credendo ancora di poter riabbracciare il marito. I familiari di Garzillo, originario del quartiere Pianura di Napoli, hanno sperato fino all’ultimo di ritrovare ancora in vita il commissioning manager. Speranze, alla fine, rivelatesi vane.
Il bilancio della tragedia
Il tragico bilancio finale dell’esplosione sull’Appennino bolognese è di sette morti. Oltre a Garzillo, gli altri sei lavoratori, due ritrovati ieri e gli altri tre il giorno dell’esplosione, martedì scorso, sono: Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra, in provincia di Messina, Pavel Petronel Tanase, nato in Romania, di Settimo Torinese, in provincia di Torino, 45 anni, e Mario Pisani, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe, di 73 anni. Ieri sono stati trovati anche i corpi di Adriano Scandellari, 57 anni, di Padova, Paolo Casiraghi, 59enne di Milano, e Alessandro D’Andrea, 37enne originario di Forcoli, nel Pisano.
La centrale di Suviana
La centrale idroelettrica di Bargi, sull’Appennino bolognese, è un impianto di proprietà dell’Enel che si trova nei pressi della diga costruita per realizzare il bacino di Suviana. Si tratta della centrale più potente dell’Emilia-Romagna. Il lago di Suviana, da cui l’impianto di Bargi trae energia, è dunque un lago artificiale che – insieme al bacino di Brasimone – fu progettato da parte di Ferrovie dello Stato a cavallo degli anni Venti e Trenta dello scorso secolo. I due bacini sono compresi in quello che oggi è il territorio del “Parco regionale dei laghi Suviana e Brasimone”, meta turistica locale.
L’alimentazione della linea ferroviaria
La coppia di laghi artificiali era necessaria per alimentare la linea ferroviaria Bologna-Firenze, sfruttando l’energia prodotta di alcune idroelettriche che vennero installate per questo scopo.
In riferimento a quella di Bargi, va segnalata quella di Suviana, situata ai piedi dell’omoniga diga, che ha la funzione di bacino inferiore per l’impianto interessato oggi dall’esplosione.