Nuovo missile “Mako” per i caccia Usa: cosa può fare il muovo sistema ipersonico

Nuovo missile "Mako" per i caccia Usa: cosa può fare il muovo sistema ipersonico

Al salone internazionale Sea Air Space 2024 di National Harbor (Maryland) che si è tenuto dall’8 al 10 aprile, Lockheed-Martin in collaborazione con CoAspire, piccola impresa della Virginia attiva dal 2013 nel settore aerospaziale, ha presentato un nuovo missile ipersonico del tipo aria-superficie denominato “Mako”. Il gigante aerospaziale statunitense ha proposto il nuovo vettore alla marina degli Stati Uniti presentandolo come una piattaforma multi-missione, nella fattispecie per compiti di attacco terrestre e anti-nave.

Il rappresentante di CoAspire, presente a Sea Air Space, ha riferito anche della possibilità del missile di colpire le difese aeree avversarie, quindi potrebbe avere una modularità simile a quella dei missili anti-radiazione, ovvero dirigersi autonomamente verso le fonti di emissione radio/radar avversarie.

“Per la Marina degli Stati Uniti, questo è un sistema multi-missione, altamente capace, altamente resistente, conveniente, quindi capace di ingaggiare molti obiettivi con un sistema d’arma che è pronto ora” ha riferito Rick Loy, Senior Program Manager di CoAspire a Naval News. Secondo i funzionari della Lockheed-Martin, questa è la prima volta che l’ipersonico viene mostrato pubblicamente dall’inizio del suo sviluppo, inziato sette anni fa.

In un video mostrato dall’azienda si vede un F-35A dell’aeronautica americana che lancia sei missili “Mako” in rapida successione trasportati su piloni esterni e nelle baie interne. Questo passaggio è particolarmente importante perché il nuovo missile è l’unico tra gli ipersonici attualmente in sviluppo negli Stati Uniti a essere trasportabile internamente dal caccia multiruolo di quinta generazione, quindi in grado di essere trasportato senza andare a ridurre le caratteristiche stealth del velivolo.

Loy ha precisato che il progetto del “Mako”, nonostante le sue caratteristiche non era mirato al programma anti-superficie Hypersonic Air Launched Offensive (Halo) della U.S. Navy, finalizzato a dotare di capacità antinave di fascia alta gli F/A-18 “Super Hornet”.

Ancora Naval News ci ricorda invece che il nuovo missile era originariamente pensato da Lockheed-Martin per il programma Stand In Attack Weapon (Siaw) dell’aeronautica americana, che mirava dotare gli aerei da caccia dell’Usaf di uno strumento in grado di colpire risorse avversarie che costituiscono le “bolle” anti-accesso/interdizione di area (Anti Access / Area Denial – A2/AD).

Quindi nonostante Lockheed-Martin abbia ricevuto diversi contratti nel corso degli anni per i suoi programmi Siaw, alla fine Northrop Grumman si è aggiudicata la commessa con un contratto da 705 milioni di dollari lo scorso anno. Il “Mako” è quindi frutto di una ricerca interna ed è ancora coperto da un velo di mistero: Loy ha affermato che la sua velocità è superiore a Mach 5 e che è in grado di essere trasportato, perché pensato a tal fine, da una serie di velivoli come gli F-15, F-16, F/A-18, F-22, F-35 e anche dal pattugliatore marittimo e velivolo antisom P-8 “Poseidon”.

Il dirigente di CoAspire ha anche sibillinamente riferito che“non c’è nulla che impedisca al Mako di essere lanciato da piattaforme di superficie, terrestri o sottomarine come altri armamenti” lasciando intendere quindi la possibilità che il missile possa avere un’alta flessibilità di utilizzo.

Il missile è stato quindi pensato da Lockheed-Martin in modo autonomo per la marina statunitense, e ora si attende il riscontro della forza armata sul suo possibile acquisto, considerando che le due società produttrici affermano che il “Mako” è pronto a volare ed è pronto a essere messo in produzione rapidamente.

Gli Usa stanno quindi “chiudendo il divario” con la Cina e la Russia sull’ipersonico anche grazie all’iniziativa privata, che oltre Atlantico è sempre stata il motore dell’innovazione ancora prima della pubblicazione delle linee guida del Pentagono: qualcosa che, coi dovuti distinguo determinati dai fondi disponibili, dovremmo imparare a fare anche da queste parti.

Giova comunque ricordare, in merito alla corsa verso l’ipersonico, che gli Usa hanno avuto missili ipersonici in servizio in passato: l’Aim-54C “Phoenix”, missile aria-aria pensato esclusivamente per l’F-14 “Tomcat”, raggiungeva una velocità di Mach 5.

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