“Lascio Più Europa!”. L’annuncio di Federico Pizzarotti era nell’aria già da giorni, ma ora è arrivata l’ufficialità via Facebook. L’ex sindaco grillino di Parma, che aveva aderito al partito di Emma Bonino nel 2022 e nel febbraio 2023 ne era diventato il presidente, lascia in quanto contrario all’alleanza con Italia Viva e sarà candidato nella lista di Azione alle prossime elezioni europee.
Pizzarotti spiega che la sua adesione a +Europa era una “scelta fatta in virtù delle storiche battaglie per i diritti e le libertà individuali” e che aveva “come obiettivo far crescere il partito nei territori”, ma ora se ne va “a malincuore” perché non può più condivere e sostenere le ultime scelte del segretario Riccardo Magi. Scelte che “non solo si discostano dall’essenza dei nostri principi fondanti, ma rischiano anche di snaturare completamente il progetto per cui tutti abbiamo lavorato”. Pizzarotti critica apertamente l’alleanza “anomala” con Italia Viva che “sta contaminando l’iniziativa di Più Europa” dal momento che rappresenta un’intesa anche con la nuova Dc dell’ex presidente della Regione Sicilia, Totò Cuffaro, con Sandra Lonardo, moglie del sindaco di Benevento Clemente Mastella, Armando Cesaro e la sua rete in Campania. Esponenti centristi “molto distanti dal nostro modo di fare politica e dalla nostra missione originale”. Un’alleanza che, secondo Pizzarotti, è volta solo a superare la soglia di sbarramento del 4%, “che non verrebbe dimenticata il giorno dopo, come qualcuno spera, ma che mette di fatto fine alla novità finora rappresentata da +Europa”.
La decisione è dettata dalla“necessità personale di rimanere fedele a me stesso e – spiega ancora Pizzarotti –ai valori che mi hanno spinto a intraprendere questa avventura”. L’ex sindaco di Parma contesta, dunque, la “lista di scopo” proposta da Emma Bonino in quanto simile a un consiglio di amministrazione “dove non c’è unità di intenti, se non essere eletti, con soggetti che appartengono a famiglie europee diverse” che così indeboliscono i liberali. Pizzarotti ricorda che il suo addio gli preclude “comoda candidatura garantita da presidente di partito” alle prossime elezioni Europee per avviare “un percorso indipendente” che non preveda la presenza di “compagni di viaggio che non vorrei avere a fianco”. Pizzarotti spera ancora che +Europa “speranza che il partito possa ritrovare la sua bussola morale e tornare al percorso che mi aveva avvicinato”. Promette, inoltre, di battersi ancora “per le nostre cause comuni” e spera che “un giorno, – conclude Pizzarotti – i nostri sentieri possano incrociarsi nuovamente, sotto migliori auspici”.
Carlo Calenda, nel corso di una conferenza stampa alla Camera, conferma che Federico Pizzarotti e Piercamillo Falasca, rispettivamente (ormai ex) presidente e vicesegretario di +Europa, hanno aderito al suo partito e ha assicurato: “Azione e i suoi partner andranno tutti nello stesso gruppo e la pensano tutti nello stesso modo per quanto riguarda i temi importanti. Andranno tutti nel gruppo Renew Europe”. Calenda poi si è detto “molto felice di dare il benvenuto a degli amici e a un pezzo significativo pezzo di Più Europa. Quello che dispiace che c’è un ovvia compatibilità di Azione con Più Europa”, ha concluso criticando il progetto del partito di Emma Bonino con Italia viva. Piercamillo Falasca, ha annunciato che non si candiderà personalmente alla Europee perché preferisce“fare un lavoro di costruzione in questa fase”.
Riccardo Magi, segretario di +Europa, replica a Pizzarotti spiegando che l’accordo per la lista Stati Uniti d’Europa è stato intrapreso dopo un voto che ha avuto un esito bulgaro: “Nell’Assemblea nazionale che si è tenuta lo scorso fine settimana la mozione del segretario, che lo impegnava assieme al Presidente a proseguire nel sostegno al progetto lanciato da Emma Bonino, è stata approvata con 70 voti a favore, nessun contrario e 13 astenuti”. E aggiunge: “Alla luce di questo evidente risultato, Pizzarotti ha deciso di lasciare il partito, dove era approdato da poco più di un anno. Si tratta della fine di un equivoco, cioè che ci fosse una spaccatura reale all’interno del partito, che il voto in Assemblea ha fugato”.
Magi non risparmia critiche nemmeno a Calenda che “non ci sembra il più titolato a dare lezioni” e “per quel che ci riguarda,- conclude il segretario di + Europa– la nostra campagna elettorale sarà sui temi dell’Europa e del federalismo europeo e non su queste polemiche”.