La richiesta di sospensione delle lezioni per il Ramadan al Politecnico di Milano? Una bufala. O, almeno, questo è quello che dicono dall’Associazione Studenti Musulmani dell’università milanese all’indomani della polemica, addossando come sempre la colpa ai giornalisti che capiscono male. Ma da quella che loro negano essere stata una richiesta ma solo l’idea di “considerare l’opportunità di riconoscere questa festività, non necessariamente con la completa sospensione delle lezioni“, è nata la proposta degli studenti islamici di Bologna di riunire tutte le associazioni del Paese per muoversi in modo compatto.
Al di là di questo, sfogliando i profili social dell’Associazione Studenti Musulmani del Politecnico di Milano emergono alcuni elementi piuttosto particolari, che stridono con l’immagine che l’università milanese vuol dare di sé. Tra le varie iniziative che sono state organizzate negli anni dall’associazione nel contesto del Politecnico, scuola d’eccellenza del nostro Paese, nel 2022 al termine del Ramadan è stato organizzato l’incontro Zoom su “Il ruolo dei giovani musulmani in occidente” con l’imam Suhaib Webb. Si tratta di uno studioso e ricercatore al Centro Islamico dell’Università di New York, che lo scorso anno ha firmato un manifesto con altri ricercatori per rivendicare e per difendere il diritto dei musulmani di mantenere la posizione islamica sul tema Lgbtq nella società, senza per questo affrontare accuse di bigottismo o odio. Una posizione che deriva dal Corano, che quindi è fissa e immutabile, e che considera l’omosessualità un peccato.
Ed è su questa linea anche Amir Fallaha, invitato in passato a tenere un incontro, sempre virtuale, sulla “Mascolinità nella prospettiva islamica”, giovane studente di medicina e di “scienze islamiche” piuttosto noto nella comunità italiana ed europea. Fallaha, tramite podcast e tramite il suo profilo Instagram, ha l’ambizione di insegnare le posizioni dell’Islam e tra i vari post ha fatto anche una serie dedicata all’omosessualità, esprimendo quella che è la posizione netta e radicata del Corano: praticare l’omosessualità è un peccato (haram) ed essere omosessuali è una prova di Allah nei confronti dei musulmani.
Ne parla come se i gay fossero persone problematiche, che hanno bisogno di essere guidate ed è probabilmente questo l’orientamento dell’islam, che lui persegue e insegna. Eppure, il Politecnico di Milano ha fama di essere un ambiente inclusivo, quindi non si capisce come possa lasciare spazio ad associazioni che danno spazio a queste espressioni. In Bicocca, per molto meno, due studenti sono stati sospesi per sei mesi. Ma c’è anche la critica al pensiero scientifico occidentale nelle sue schede, dove “la realtà è che è scienza, ragione, logica, empirismo, diritti umani, coerenza sono solo coperture illusorie“.
Questo, spiega, perché “Allah ci ha chiarito la vera natura di chi rinnega Dio“, prosegue criticando l’ateismo-laico occidentale. “Chi pensa di liberare gli oppressi senza rifarsi ad Allah e senza aderire all’Islam non farà altro che alimentare il sistema oppressore“, scrive ancora Fallah nella sua critica all’Occidente, secondo lui unico responsabile storico di quanto accade a Gaza. Solo l’Islam, nella sua visione, è la salvezza: “Il nostro ruolo è riconoscere di essere creature di Allah, quindi doverlo adorare e seguire le sue prescrizioni. Solo in questo modo tutto il resto potrà tornare al suo posto, senza più scompiglio, ingiustizie e oppressioni nel mondo“.
Sono questi i personaggi a cui si dà spazio per la propaganda islamica, anche da parte delle associazioni di studenti delle nostre università.