Alla fine l’altra metà dell’aula, quella meno numerosa, è esplosa in un applauso. Un gran batter di mani parso, più che altro, uno sfogo per un esito inatteso da tutti. A sorpresa, infatti, il Consiglio regionale della Lombardia (a maggioranza centrodestra) ha bocciato la mozione presentata dalla Lega sulla (lunga) scia dell’ormai stranota vicenda della scuola di Pioltello, decisa a interrompere le lezioni oggi per la fine del Ramadan forte del (discutibile e discusso) principio dell’autonomia scolastica. Testualmente la mozione era niente di più che una richiesta alla giunta lombarda di attivarsi con il governo per «garantire che la normativa statale provveda a regolamentare il tema delle deroghe scolastiche». Per due motivi. Numero uno: «Evitare una possibile proliferazione di interruzioni dell’attività didattica». Numero due: «Evitare possibili discriminazioni rispetto a tutte le confessioni religiose, prevedendo altresì l’introduzione di adeguati strumenti di monitoraggio in capo alle Regioni». Discussioni, di quelle già viste e ascoltate ampiamente nei giorni scorsi, a destra e sinistra, dichiarazioni di voto. E alla fine una richiesta: il voto segreto. Dopo si è capito il perché. Con 34 voti contrari e 33 favorevoli, la mozione non è passata. Applausi e stupore a sinistra, solo stupore a destra. La minoranza in Aula è rappresentata da 30 consiglieri. Sei erano assenti, quindi sarebbero almeno 10 i voti contrari arrivati dai banchi della maggioranza. Eppure le posizioni erano tutte fin troppo chiare e non da ieri. Logiche e scaramucce forse guardano altrove. «Auspichiamo comunque che il Governo intervenga affinché non passi il principio che l’autonomia scolastica diventi anarchia scolastica», hanno commentato Alessandro Corbetta, presidente del Gruppo Lega e Davide Caparini primo firmatario della mozione. E qualcosa effettivamente si sta muovendo velocemente. Ieri nel corso del Consiglio dei ministri è stato sollevato il tema della chiusura delle scuole per festività non riconosciute dallo Stato. «Il ministero è al lavoro per una norma di buonsenso che regolamenti una situazione che rischia di creare conflittualità e caos», ha commentato il ministro Giuseppe Valditara (nella foto). «Non è in discussione la libertà religiosa ma lo strumento più adeguato per garantirne l’esercizio – motivava Matteo Forte (FdI) – Agli studenti di fede ebraica il Concordato dal 1989 assicura la possibilità di assentarsi dalle lezioni il sabato». Ad esempio. Poi magari succede come è successo a Turbigo, alle porte di Milano dove alla fine delle polemiche prefetto e sindaco hanno dato l’ok per festeggiare il Ramadan ieri e oggi al campo sportivo. Tutti felici, ma assenti.
Almeno ieri, non c’era nessuno.