L’acqua che sale e le ricerche ferme da ore: cosa succede a Suviana. La procura apre un’inchiesta

Foto dei Vigili del fuoco

Ora la priorità nell’impianto idroelettrico di Suviana è quella di ritrovare gli operai ufficialmente dispersi. Sono quattro ma le speranze di ritrovarli vivi, ormai, rasentano lo zero. “I nostri tempi sono proiettati sul ritrovamento dei quattro dispersi e, malgrado 100 vigili del fuoco al lavoro e tutto l’impegno, sono tempi lunghi anche quelli di ricerca: non ci attendiamo in giornata di avere risultati“, ha spiegato il portavoce dei vigili del fuoco, Luca Carli. “Se riusciamo nella notte a riprendere a pieno ritmo, speriamo di trovare condizioni più favorevoli per fare il nostro lavoro“, ha spiegato.

Le operazioni di ricerca, infatti, procedono a rilento. L’acqua all’interno dell’impianto continua a salire e non si ha certezza della sua provenienza. Questo complica non poco l’intervento dei sommozzatori, che non possono operare in sicurezza nei piani allagati, dove si presume siano ancora gli operai dispersi. “Stiamo svolgendo delle verifiche sulle condotte a monte della centrale idroelettrica e anche poi sulle paratie a valle, sul lato del lago di Suviana, per capire come lavorare al meglio e in sicurezza su questo tipo di scenario, considerato che l’acqua sta avendo uno o più punti d’ingresso e sta continuando a salire“, ha spiegato all’Adnkronos Giorgio Ciappei, direttore vicedirigente dei Vigili del Fuoco. Gli operatori non lasceranno il lago di Suviana fino a quando non sarà recuperato anche l’ultimo disperso ma le condizioni di lavoro non fanno sperare in un esito positivo.

Non chiudiamo alla speranza ma la situazione che vediamo non ci fa sperare molto. L’area ha subìto una esplosione, un incendio, un crollo e poi un allagamento. I sommozzatori in acqua hanno visibilità zero, si muovono a tastoni, non hanno la possibilità di vedere oltre e quindi toccano con le mani e cercano di capire cosa incontrano“, spiega Carli. Le operazioni in acqua sono al momento sospese, proprio perché bisogna garantire le migliori condizioni di sicurezza ai sommozzatori ed escludere che possano esserci cedimenti nella struttura dell’impianto. La centrale, infatti, sorge decine di metri sotto il livello del lago e si sono rese necessarie verifiche di stabilità prima di proseguire. Nelle prime ore della sera i sommozzatori sono tornati operativi, perché la portata in ingresso dell’acqua che scende dalla condotta a monte della centrale è diminuita e ci sono le condizioni per riprendere le operazioni.

Nel frattempo, la procura della Repubblica di Bologna ha aperto un fascicolo d’inchiesta con le ipotesi di reato disastro e omicidio colposo.

Il Procuratore capo Giuseppe Amato e il pm Flavio Lazzarini hanno disposto alcune perizie per stabilire le cause dell’esplosione e del rogo.

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