Google ha scelto: cancellerà i dati degli utenti raccolti illecitamente attraverso la modalità di navigazione in incognito per porre fine a un’importante class action avviata nei suoi confronti nel 2020. La decisione è arrivata ieri, dopo che l’azienda aveva già scelto di patteggiare. L’accusa aveva querelato la società di Mountain View perché, come poi è effettivamente emerso, questa aveva l’abitudine di tracciare i dati degli utenti a loro insaputa quando essi utilizzavano la navigazione privata.
Secondo quanto affermato dai legali dell’accusa, in particolare, la società guidata da Sundar Pichai non avrebbe spiegato con la dovuta chiarezza quali dati avrebbe tracciato quando questa modalità di navigazione era in funzione.
Per porre rimedio a questa situazione, Google ha fatto sapere che si impegnerà a cancellare i dati raccolti finora, a offrire la possibilità di bloccare i cookie di terze parti, in modo da evitare tracciamenti indesiderati, e mettere in atto delle misure volte a rendere più chiaro l’utilizzo che viene fatto dei dati raccolti. Gli utenti che hanno partecipato alla class action, inoltre, avranno la possibilità di chiedere il risarcimento per i danni subiti.
L’opzione del patteggiamento era nell’aria già dallo scorso dicembre, ma adesso sembra una certezza. L’ultima parola spetterà al giudice competente, che si pronuncerà il prossimo luglio, in California.
Nel frattempo, anche Google si è espressa attraverso il suo portavoce José Castañeda, il quale ha affermato che “l’azienda è lieta di risolvere questa causa“, purché la ritenga “priva di fondamento“.
Come funziona la navigazione in incognito di Google Chrome
Al centro di questa class action c’è la modalità in incognito, una funzione che permette agli utenti di navigare su Internet senza che i propri dati vengano tracciati. Secondo quanto emerso, tuttavia, i dati di molti utenti sono stati effettivamente raccolti senza che essi ne fossero consapevoli. Ma quindi, come funziona questa modalità? E come si fa a essere certi che i propri dati non vengano raccolti contro la propria volontà?
Innanzitutto, adesso, grazie a questa class action, ogni volta che si utilizzerà la navigazione in incognito, la funzione che impedisce la raccolta dei cookie di terze parti sarà attiva come predefinita, cosicché i siti non possano monitorare l’attività degli utenti sul web.
Inoltre, Google ha inserito un messaggio quando si apre la modalità privata, attraverso il quale spiega quali informazioni traccerà e quali invece no. In particolare, non salverà la cronologia di navigazione, i cookie e i dati dei siti (se la funzione già menzionata è attiva) e le informazioni inserite nei moduli. Al contrario, i manager dei siti web visitati, il proprio datore di lavoro, un’istituzione scolastica, o un fornitore di servizi Internet potrebbero ancora avere accesso ad alcuni dati.
Per attivare la modalità di navigazione in incognito è sufficiente andare sul menù di Google, premendo sui tre punti che si trovano in alto a destra sullo schermo, e premere su “nuova finestra di navigazione in modalità in incognito“. Per avere maggiori informazioni a riguardo, è possibile consultare <a href="/news/tecnologia/modalit-navigazione-incognitocome-funziona-cosa-serve-1912232.
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