Mister Prezzi Toninelli, i ricordi di Emiliano e il fango di Canfora: ecco il podio dei peggiori

Mister Prezzi Toninelli, i ricordi di Emiliano e il fango di Canfora: ecco il podio dei peggiori

Dopo una lunga assenza dai riflettori, torna sul podio dei peggiori Danilo “Mister Prezzi” Toninelli. Lo avevamo lasciato al supermercato a fare le pulci alle scatolette di tonno e lo ritroviamo a gridare allo scandalo per i prezzi delle uova di Pasqua. “I prezzi delle uova di Pasqua sono arrivati a 20 euro. Guardate la follia, 16 euro – tuona l’ex ministro – io non so voi, ma quanti genitori si possono permettere di portare a casa un uovo di Pasqua? Magari hanno due o tre figli e spendono 60 euro per tre uova…”. E ovviamente di chi è la colpa? Del governo, ça va sans dire. “Non ditelo alla Meloni – cannoneggia l’ex grillino – perché secondo lei, invece, va tutto bene e i prezzi sono in calo”. Peccato che ai tempi del governo Conte, quando Toninelli e compagnia stellata avevano eroicamente cancellato la povertà con un decreto, i prezzi erano gli stessi. Per esempio l’uovo in vendita a 19 euro e 90, che viene mostrato nel video-denuncia, nel 2019 costava appena 50 centesimi in meno. E quello venduto a 15 euro e 99 costava 14 euro e 39. Insomma, la solita figura barbina!

Altrettanto barbina la figura fatta dal duo formato da Michele Emiliano e Antonio Decaro sui presunti incontri avuti con i familiari del boss Antonio Capriati. In meno di una settimana hanno fornito ben sei versioni diverse: tre il governatore e tre il sindaco. Uno spasso! Tutto parte da Emiliano che racconta di incontri avvenuti diciotto anni fa, di pistole puntate alla schiena e soprattutto di aver affidato Decaro alla sorella del boss. “Vedi che questo ingegnere è assessore mio (al tempo Emiliano era il sindaco e Decaro aveva le deleghe alla mobilità e al traffico, ndr) e deve lavorare perché qui c’è il pericolo che i bambini possano essere investiti dalle macchine”. E poi: “Se ha bisogno di bere, se ha bisogno di assistenza, te lo affido”. E da lì, dopo una prima conferma, parte il valzer delle versioni. Uno smentisce l’altro. E, mentre spuntano vecchie foto, l’altro corregge il tiro, poi torna alla prima versione, poi cambia ancora idea. Persino la pistola puntata alla schiena da minaccia diventa una tentativo di rapina. Da far venire il mal di testa! Ma la lotta alla mafia non dovrebbe essere una cosa seria?

Il peggiore di tutti, questa settimana, è sicuramente Luciano Canfora che, intervenendo al liceo Enrico Fermi di Bari, ha definito la Meloni “neonazista nell’animo”. Già si copre di ridicolo la segretaria dem Elly Schlein quando dà alla premier della fascista, figuriamoci questo professore – lui sì comunista nell’animo – che davanti agli studenti tira in ballo addirittura il neonazismo. Fuori dal mondo! Come sono fuori dal mondo la Cgil, l’Anpi e l’Arci che, davanti alla sacrosanta querela della Meloni, si sono stracciate le vesti e hanno invocato la libertà di pensiero. Ma, altro che libertà di pensiero, certi “benpensanti”pretendono soltanto la libertà d’insulto… esattamente come Roberto Saviano quando apostrofava mezzo centrodestra urlando “bastardi!”.

Premiati i tre peggiori della settimana, non ci resta che fare a tutti voi, cari podisti, ii più sentiti auguri di buona Pasqua. In barba alla sinistra politicamente corretta che “buon Natale” no ma “buon Ramadan” sì,

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