Stellantis in ritirata, l’idea di Pichetto Fratin: “Reattori nucleari a Mirafiori”

Stellantis in ritirata, l'idea di Pichetto Fratin: "Reattori nucleari a Mirafiori"

Stellantis licenzia? Il rilancio di Mirafiori potrebbe passare dal nucleare. Nell’impianto torinese è in corso un ridimensionamento – 1.560 esuberi concordati – legato alla strategia della società di puntare sui veicoli elettrici e dunque di rivisitare l’attività negli impianti. Il governo è invece pronto a puntare sull’energia nucleare per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica, essendo l’Italia l’unico Paese del G7 a non avere centrali in funzione. Intervenuto a margine del convegno ‘Nucleare di quarta generazione’ in corso a Torino, il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha commentato così la possibile produzione di reattori nel sito di Mirafiori:“Se Newcleo va avanti potrebbe starci”. Un’apertura importante.

Il titolare dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha spiegato che per la costruzione di ogni piccolo reattore nucleare di quarta generazione le stime sono di circa due miliardi di euro. Pichetto Fratin ha rimarcato che ciò avrebbe ricadute occupazionali e di qualificazione professionale. Significa davvero un passo verso il futuro:“Siamo ancora in una fase di sperimentazione. Stiamo lavorando con l’Università”.

Per quanto concerne il nucleare di nuova generazione, l’Italia è impegnata sulla fusione nucleare negli Stati Uniti e bisogna porre l’accento sul grandissimo impegno di Eni con investimenti pari a mezzo miliardo. Questo significa guardare al futuro secondo Pichetto Fratin: “Alla fine di questo decennio e all’inizio del prossimo la ricerca e la sperimentazione vanno verso quelli che sono definiti ‘piccoli reattori’, che danno maggiori garanzie di praticità, di sicurezza e in termini di energia rinnovabile”. Il nucleare fornisce continuità, ha aggiunto, a differenza delle rinnovabili ordinarie come fotovoltaico ed eolico.

Interpellato sul tema, il ministro in quota Forza Italia si è soffermato sul dossier rifiuti, sottolineando che il vero tema è quello dei rifiuti ordinari. “Credo che un Paese serio non possa continuare in eterno con gli attuali trenta o quaranta depositi e con la difficoltà di stoccaggio, perché questo vuol dire avere un sito in ogni regione”, il giudizio di Pichetto Fratin: “La valutazione seria è di fare uno o due grandi siti di quelli non ad alta intensità per dare una soluzione definitiva”.

L’azzurro ha confermato che in questa fase c’è una carta in valutazione al ministero con l’individuazione di siti e aree idonee: si tratterà di una valutazione tecnico-scientifica, in un secondo momento si terrà l’interlocuzione con i territori.

Leave a comment

Your email address will not be published.