Chiara Ferragni è da mesi senza alcuno sponsor. Tutte le aziende che fino al 15 dicembre sgomitavano per accaparrarsi un post, a suon di centinaia di migliaia di euro, nei suoi profili social, si sono ritirate. La sanzione dell’Antitrust per il caso dei pandori Balocco, e l’iscrizione del registro degli indagati truffa aggravata, ha fatto scappare le aziende, che ora non vogliono rischiare di vedere la loro reputazione colare a picco insieme a quella di Ferragni. Senza aziende da promuovere, prodotti da mostrare e brand da pubblicizzare, se non quelli della propria linea di abbigliamento e accessori, sarebbe anche il caso di chiedersi se Ferragni rientra ancora nella categoria delle influencer o se, ormai, sia solamente una delle tante che si limita a promuovere il proprio stile di vita di lusso.
Gli ultimi mesi sono senz’altro complicati per lei, che dovrà ricominciare da zero la sua attività social, senza per altro avere alcuna idea di come fare,visto che ha legato a doppio filo la sua immagine con il suo business. E andando a picco la prima, si è trascinata dietro anche la seconda. Ma non ci sarebbero collegamenti, almeno non in via ufficiale, tra il caos mediatico e giudiziario e l’uscita dal Cda di Tod’s, dove l’influencer era entrata nel 2022 con tutti gli onori. Dall’azienda quotata in borsa, che proprio con l’ingresso di Ferragni ebbe un rialzo notevole, seppure effimero, fanno sapere che il contratto della moglie di Fedez è giunto a naturale scadenza triennale ma, anche, che la sua presenza non è stata prevista nelle nuove liste.
Insieme a lei sono usciti anche Diego Della Valle e Luca Cordero di Montezemolo ma a differenza degli altri membri del Consiglio di amministrazione, Ferragni sembra aver assunto questo ruolo con grande leggerezza. Già nei mesi precedenti erano emerse lamentele sull’assenteismo dell’imprenditrice digitale, che avrebbe partecipato a solo 3 riunioni su un totale di 17 che sono state indette da quando è entrata nel Cda. La percentuale di assenza di Ferragni, pertanto, supera l’82% e dà la misura del fatto che, probabilmente, il suo contribuito era limitato al solo “nome”, con la speranza che questo facesse correre il titolo in borsa.
Per il momento, lei dal suo buen ritiro di Dubai insieme a tutto il clan Ferragni non commenta e prosegue nella strategia del silenzio intrapresa ormai da mesi: se non ne parlo, non esiste.