Non è una consuetudine osservare il colore delle urine, eppure dovremmo compiere più spesso questo gesto apparentemente banale perché, grazie ad esso, possiamo capire se siamo in salute o se soffriamo di qualche disturbo. Le urine sono il prodotto finale dell’escrezione del rene e attraverso le stesse vengono eliminati dall’organismo i prodotti metabolici presenti nel sangue.
La loro colorazione tipica, un giallo paglierino, è dovuta ad un pigmento chiamato urobilina e può subire variazioni anche giornaliere, ad esempio a seconda di ciò che si mangia e della quantità di liquidi che si assumono. Un’alterazione della cromia delle urine non deve necessariamente allarmare, ma al tempo stesso è bene che non sia sottovalutata. Scopriamo insieme il perché.
Fattori che influenzano il colore delle urine
I fattori che influenzano il colore delle urine sono numerosi. Il più frequente è senza dubbio il livello di idratazione. La sfumatura arancione o marrone di queste sostanze di scarto, così come una riduzione della loro quantità, indica uno stato di disidratazione che deve essere corretto quanto prima. Anche la dieta incide sui cambiamenti della colorazione. Si pensi ai cibi coloranti (carote, barbabietole, asparagi), agli effetti diuretici di alcol e caffè e all’assunzione di integratori e additivi alimentari.
Vi sono poi dei medicinali che alterano il colore delle urine: antibiotici, antidepressivi, chemioterapici, integratori vitaminici e farmaci da banco come gli antinfiammatori e l’aspirina. Attenzione, infine, ad alcune patologie tra cui le infezioni urinarie, l’ittero, i calcoli renali, il diabete e le malattie metaboliche rare.
Il colore delle urine
Come già detto un’alterazione del normale colore delle urine non deve necessariamente allarmare, ma è bene che non sia neanche trascurata. Ci sono, tuttavia, altri aspetti da tenere in considerazione, non ultimi la limpidezza e la presenza di schiuma. Quest’ultima può essere spia di traumi fisici, di infezioni urinarie o di problematiche renali di varia natura.
Giallo trasparente
Indica un buon livello di idratazione. Le variazioni nell’arco della giornata non sono preoccupanti perché quasi sempre sono dovute a fattori differenti, tra cui l’alimentazione e l’attività fisica svolta.
Giallo intenso
È il primo sintomo di uno stato di disidratazione lieve. Tuttavia potrebbe essere la conseguenza di altre condizioni, come una dieta ricca di proteine, uno stress fisico prolungato e l’assunzione di alcune vitamine.
Arancione
È il segnale di uno stato di disidratazione grave che richiede un intervento rapido. Seppur insolito, questo colore può essere causato anche dall’assunzione di determinati farmaci, in particolare rifampicina, fenazopiridina e tioridazina.
Rosso
Indica la presenza di sangue ed è un segnale da non trascurare poiché può essere la spia di problematiche più o meno gravi, come ipertrofia prostatica, infezioni, calcoli renali e, raramente, tumori. Bisogna consultare subito un medico se compaiono febbre e dolore alla minzione.
Marrone
Anche questo colore indica un marcato stato di disidratazione che deve essere prontamente risolto. Tuttavia le urine diventano marroni anche dopo una terapia con medicinali antimalarici, antibiotici e lassativi. Attenzione poi a patologie epatiche, renali e alle infezioni del tratto urinario.
Verde o blu
Colore decisamente bizzarro, deriva nella maggior parte dei casi è dovuto all’assunzione di cibi contenenti coloranti artificiali e farmaci (anestetici, antidepressivi). Tra le condizioni mediche da prendere in considerazione figurano alcune infezioni del tratto urinario e rari disturbi metabolici.
Le urine blu possono infine essere associate alla rottura del palloncino gastrico nei soggetti obesi.